Friday 8 July 2022

AbbracciaMI

"AbbracciaMI" è un giro ad anello che attraversa più di venti parchi dell’immediata cintura milanese e seppur non ancora strutturato come una ciclabile vera e propria rimane pur tuttavia un riferimento ferreo ed affidabile per chiunque abbia voglia di avvicinarsi, visitare e scoprire una Milano come molti non l’hanno mai vista prima. 
Questa volta vista “da fuori”, da quelle periferie e luoghi che per nomi e fama, è vero, non mi avevano mai attratto. E invece che meraviglia!! Un susseguirsi di parchi verdissimi e pulitissimi accompagnati da un’infinità di percorsi ciclabili che mai mi sarei immaginato. Quartieri tristi e grigi del passato, e grigi tuttora per carità, che però con tanta pulizia e verde tutt’intorno non sembrano affatto più gli stessi. Un tuffo nostalgico in tantissimi di quei luoghi e realtà che fino ad oggi conoscevo solo per lavoro e che oggi, tra tante difficoltà, mostrano ancora tanta vitalità rinnovandosi e mostrando così di voler reagire in modo deciso per non farsi trovare impreparati ad affrontare sempre nuove sfide.






































Qui sotto, nel rendering animato della traccia gpx di “AbbracciaMI” come la vede l’occhio discreto di Landsat Copernicus, ho indicato con una discreta approssimazione le etichette dei parchi attraversati. Il percorso è in senso orario con partenza da Chiaravalle. Ho compresso/velocizzato la durata del video a 20 minuti.

 

FONDERIE GHISE SPECIALI MOD. BOTTONI 1985 - LAMPERTI MILANO - Alcuni “passaggi” lungo il percorso di AbbracciaMI non possono lasciarti indifferente. Qui in foto l’attraversamento del Naviglio Pavese all’altezza di via Della Chiesa Rossa. La data impressa sul basamento della struttura in ghisa del magnifico ponte, 1985, penso faccia riferimento ad un suo possibile restauro avvenuto in tempi più recenti. Il ponte, a parte una certa scomodità nel doverlo attraversare, ti riporta inesorabilmente alla storia di Milano, a quella più recente, quella per esempio dell’immediato secondo dopoguerra. E se non sei preso da una incontenibile fretta puoi anche soffermarti, guardarne ammirato la struttura, guardare l’acqua che pigramente avanza nel sottostante naviglio ... e provare a scambiare due chiacchiere con ti capita di incontrare lì in quel momento. E’ successo a me domenica scorsa, mentre ero lì in autentica contemplazione vedo salire dagli scalini con una bici in spalla Giovanni, il nome me lo sono inventato. E’ un anziano, parliamo del ponte, della poca acqua che non basterà quest’anno ad allagare le risaie ... e parliamo così del più e del meno. Improvvisare e mettersi a parlare con chi incontri per la prima volta mentre sei fuori per un giro in bici ... credetemi, può aprire il cuore. Ho subito visto che lui era contento di parlare, e io pure. Mi racconta che arrivò a Milano dalla Calabria a metà degli anni cinquanta. Arrivò in treno, come si vede nei film, con un cartone legato con degli spaghi. Si mise subito a cercare lavoro, allora non c’erano annunci sui giornali, non c’erano telefoni, cellulari, internet. Trovò subito lavoro come meccanico in una delle tante officine che a quell’epoca stavano moltiplicandosi alla velocità della luce in tutta la zona. Abbiamo parlato per una mezz’ora abbondante, poi gli ho raccontato anch’io un po’ di me, poi ci siamo lasciati e salutati come se ci conoscessimo da una vita. A volte non avere fretta fa benissimo, ogni tanto vale proprio la pena fermarsi.


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