QUALCHE PAROLA PRIMA DI PARTIRE
Fu solo alcuni anni dopo la scoperta del Brasile (1500) che ebbe inizio l’occupazione e l’effettiva colonizzazione di queste terre da parte dei portoghesi. Durante i primi due secoli del periodo coloniale tuttavia, attratti dalle sue enormi risorse naturali, altre potenze europee come Francia ed Olanda cercarono di fondare colonie in varie parti del territorio brasiliano. Durante il XVI secolo ebbe anche inizio la schiavitù, inizialmente quella degli indigeni e, a partire dalle ultime decadi del secolo, anche quella di alcune popolazioni africane, già utilizzate dai portoghesi in madre patria.
Nello stesso secolo cominciarono anche le prime esplorazioni dell'interno del Brasile, ad opera soprattutto dei cosiddetti bandeirantes, ovvero “esploratori” provenienti dall’area dell’attuale San Paolo, spedizioni sistematicamente accompagnate da atti sconsideratamente ostili, di distruzione e sottomissione nei confronti delle popolazioni indigene.
Contestualmente alla colonizzazione, verso la metà del XVI secolo, cominciarono a prendere piede anche le così dette missioni, meglio note con il nome di riduzioni.
Spinti dal sogno di evangelizzare le popolazioni indigene, nel 1549 cinque membri dell' Ordine della Compagnia di Gesù, sotto la guida di padre Manuel da Nóbrega, attraversarono l'Oceano Atlantico, prendendo appunto la direzione del nord dell’Argentina, del Paraguay e del Brasile.
Le riduzioni miravano alla promozione materiale, sociale e spirituale degli indios guaraní.
I villaggi nati sotto l'impulso dei gesuiti si estendevano non solo in Paraguay, ma anche in Argentina, Brasile, Uruguay e Bolivia.
Le riduzioni furono in tutto 33. Intorno al 1630 le riduzioni subirono gravissimi assalti e perdite ad opera degli schiavisti e fu per questo che i gesuiti ottennero da Filippo IV il formale assenso ad organizzare un corpo armato di indigeni, preparato dagli stessi missionari.
La fine delle riduzioni fu determinata non tanto dalle dicerie sui gesuiti (immense ricchezze) ma dalla rivalità tra spagnoli e portoghesi (dunque per fattori politici). Infatti nel 1750 la lite tra Spagna e Portogallo sui limiti del loro territorio culminò con il trattato di Madrid con cui i territori ad est del fiume Uruguay passavano al dominio portoghese.
Tuttavia né i religiosi né i Guaraní accettarono il trattato. I Gesuiti offrirono ai re di Spagna tributi e ricchezze per cercare di mantenere intatta quella colonizzazione basata esclusivamente su valori religiosi e culturali. Con il Portogallo non fu invece possibile alcun accordo a causa dei rapporti deteriorati tra la Compagnia di Gesù e lo Stato.
Con la così detta Guerra Guaranitica, dal 1750 fino al 1756, gli indigeni completamente disorganizzati nell' affrontare le milizie portoghesi e spagnole non poterono resistere a lungo e furono infine sconfitti nella battaglia di Caiboatè.
Nel 1759 i Gesuiti furono espulsi dal Portogallo, nel 1767 dalla Spagna, infine nel 1773 ebbe luogo la definitiva soppressione dell'Ordine.
Le cascate dell' Iguaçu (o Iguazú)
posizionate alla conflunza del Rio Iguaçu con il Rio Paranà al confine tra la provincia argentina di Misiones e lo stato brasiliano del Paraná sono un sistema di 275 cascate con altezze fino a 70 metri per una lunghezza complessiva di 2,7 chilometri. La Garganta del Diablo ("Gola del diavolo", sul lato argentino) a forma di U, profonda 150 metri e lunga 700 metri, è la più imponente e segna il confine tra Argentina e Brasile. La maggioranza delle cascate si trova in territorio argentino, ma dal lato brasiliano si ottiene una visione più panoramica.
Ubicata sul fiume Paranà al confine tra Paraguay e Brasile, con 20 turbine da 700MW ciascuna e una potenza installata complessiva di 14.000 MW è a tutt'oggi l'impianto idroelettrico più grande del mondo. La diga è lunga complessivamente 7.700 metri e alta 196 mentre il lago artificiale copre un'area approssimata di 1400 kmq.
Una storia lunga e complessa: fortemente criticata a causa di danni ambientali immensi tra cui la distruzione delle cascate di Guaíra, quest'ultime tra le più estese del mondo, e dello spostamento forzato di decine di villaggi di indios guaranì.
Per non parlare dell'aspetto strettamente tecnico (deviazione temporanea del Rio Paranà) che richiese sin dalle sue fasi iniziali una sfida globale dalle dimensioni ciclopiche.
OGGI: oggi la centrale idroelettrica di Itaipú provvede grossomodo al 70% del fabbisogno energetico del Paraguay e al 25% di quello del Brasile. Nata da una joint venture tra i due governi (1973) i lavori iniziarono nel '75 mentre l'impianto cominciò a produrre energia nel 1984. La sera del 10 novembre 2009, un guasto tecnico all'impianto causò un black-out durato diverse ore, un interminabile fermo dell'energia elettrica tale da lasciare letteralmente al buio gran parte del Paraguay e molta parte del Brasile.
Altri obiettivi del viaggio saranno:
- la centrale di Itaipù sul fiume Paranà al confine tra Paraguay e Brasile, tuttora il più grande impianto idroelettrico del mondo
- il fiume Iguaçú e le cascate omonime (cataratas de Iguaçú)
- le due capitali del sud: Montevideo e Asunción.
07.11.2014: Montevideo [UY]
08.11.2014: Montevideo [UY]
09.11.2014: Montevideo [UY] – Piriapolis [UY], 110km/H362m
10.11.2014: Piriapolis [UY] - Rochas [UY], 133km/H770m
11.11.2014: Rochas [UY] - Aguas Dulces [UY], 73km/H358m
12.11.2014: Aguas Dulces [UY] - Chuy [UY], 87km/H290m
13.11.2014: Chuì [BR]-Distrib. IPIRANGA, 120km (pullman)
13.11.2014: Distrib.IPIRANGA-Rio Grande [BR], 118km/H ---
14.11.2014: Rio Grande [BR] - Canguçù [BR], 119km/H1074m
15.11.2014: Canguçù [BR] - Caçapava do Sul [BR], 143km/H1950m
16.11.2014: Caçapava do Sul [BR] - Santa Maria [BR], 104km/H650m
17.11.2014: Santa Maria [BR] - Julho de Castilho [BR], 66km/H850m
18.11.2014: Julho de Castilho [BR]– Cruz
Alta [BR], 72km/H755m
19.11.2014: Cruz Alta [BR]- Santo Angelo [BR], 88km/H1081m20.11.2014: Santo Angelo [BR] - São Miguel das Missões [BR], 60km/H734m
21.11.2014: São Miguel das Missões [BR] – São Luis Gonzaga [BR] , 60km/H617m
22.11.2014: São Luis Gonzaga [BR]– Porto Xavier [BR], 72km/H734m
23.11.2014: Porto Xavier [BR] - Oberá [AR],
75km/H938m
24.11.2014: Oberá [AR]– Puerto Rico [AR], 114km/H1313m
25.11.2014: Puerto Rico [AR] - Eldorado [AR], 77km/H1335m
26.11.204: Eldorado [AR] -Wanda [AR], 60km/H760m
27.11.2014: Wanda [AR] – Foz do Iguaçu [BR], 80km/H756m
28.11.2014: Foz do Iguaçu & Cataratas [BR], 50km/H400m
29.11.2014: Foz do Iguaçu & Itaipù [BR], --km/H--m
30.11.2014: Foz do Iguaçu [BR] - Ciudad del Este [PY], 20km/H--m
01.12.2014: Ciudad del Este [PY] – Caaguazù [PY], 144km/H1080m
02.12.2014: Caaguazù [PY] – Caacupé [PY], 128km/H970m
03.12.2014: Caacupé [PY] – Asunción [PY] , 65km/H740m
04.12.2014: Asunción [PY]03.12.2014: Caacupé [PY] – Asunción [PY] , 65km/H740m
05.12.2014: Asunción [PY]
06.12.2014: Asunción [PY] - Milano [ I ]
TOTALI = L2238 km, H18517m, 30 giorni
07.11.2014 - Montevideo
"Oltre il viaggio"
Ancor prima di cominciare questo viaggio, andava crescendo in me un forte ed irresistibile desiderio … o meglio, un sogno: quello di riuscire a dare un “finale” diverso alla mia nuova avventura immaginando per esempio di poter lasciare, una volta giunto a destinazione, la mia bicicletta là sul posto, possibilmente a qualcuno che la potesse utilizzare e con cui, mantenendo chissà con quali modalità i contatti a venire, io avessi avuto poi la sensazione di continuare almeno “idealmente” questo mio viaggio in quelle terre ancora per molto tempo.
Insomma, non un semplice viaggio (…) !!
Ancor prima di cominciare questo viaggio, andava crescendo in me un forte ed irresistibile desiderio … o meglio, un sogno: quello di riuscire a dare un “finale” diverso alla mia nuova avventura immaginando per esempio di poter lasciare, una volta giunto a destinazione, la mia bicicletta là sul posto, possibilmente a qualcuno che la potesse utilizzare e con cui, mantenendo chissà con quali modalità i contatti a venire, io avessi avuto poi la sensazione di continuare almeno “idealmente” questo mio viaggio in quelle terre ancora per molto tempo.
Insomma, non un semplice viaggio (…) !!
… nel frattempo, da autentico profano quale sono, mi sono
mosso come meglio potevo, vagando e vagabondando nel web utilizzando nella mia
ricerca, alternativamente, ora la parola “ong” ora la parola “opera
missionaria”.
C’è da dire che la stragrande maggioranza delle “ong” od organizzazioni affini presenti in rete “offrono” come unico punto di contatto, o chiave d’accesso come dir si voglia, la cosi detta “donazione” oppure l’altrettanto nota “adozione a distanza” … insomma un bell’ IBAN presso il quale far pervenire il proprio bonifico. Il contatto fisico è sempre praticamente inesistente o comunque molto difficile da raggiungere. Andando tuttavia un po’ più a fondo nella mia ricerca, circoscrivendola per esempio all’area di Asunción, perché è a quella a cui sono interessato, ho ad un certo punto cominciato a vederci un po’ più chiaro individuando una fondazione ed in particolare il suo fondatore … un missionario del bellunese che da subito è riuscito a “catturare” la mia attenzione.
C’è da dire che la stragrande maggioranza delle “ong” od organizzazioni affini presenti in rete “offrono” come unico punto di contatto, o chiave d’accesso come dir si voglia, la cosi detta “donazione” oppure l’altrettanto nota “adozione a distanza” … insomma un bell’ IBAN presso il quale far pervenire il proprio bonifico. Il contatto fisico è sempre praticamente inesistente o comunque molto difficile da raggiungere. Andando tuttavia un po’ più a fondo nella mia ricerca, circoscrivendola per esempio all’area di Asunción, perché è a quella a cui sono interessato, ho ad un certo punto cominciato a vederci un po’ più chiaro individuando una fondazione ed in particolare il suo fondatore … un missionario del bellunese che da subito è riuscito a “catturare” la mia attenzione.
Lui, sacerdote in Paraguay dal 1989, dove svolge
diverse attività sociali in favore dei bambini della strada, della gente
abbandonata, ha costruito un poliambulatorio, una scuola, ha organizzato due
cooperative (una che raffina e vende il miele del deserto del Chaco e l’altra
fabbrica e vende detersivi). È impegnato non solo nell’ambito parrocchiale, ma
nella scuola, nell’ospedale, nelle attività con i campesinos. Porta avanti la
clinica per malati terminali, poveri, affetti da AIDS, cancro e una scuola per
bambini poveri.
Non è stato affatto facile stabilire un “contatto” … anzi,
non sono neppure sicuro di esserci veramente riuscito. Per ora ho solo il loro
indirizzo e un numero telefonico da chiamare quando sarò lì sul posto.
Ora spero solo di arrivare e soprattutto che il mio arrivo
non sia di disturbo … e che la bicicletta possa così magicamente trasformarsi,
com’è ancora nella mia immaginazione, in quella “chiave”, veramente unica nel
suo genere, capace di farmi entrare discretamente in un mondo finora a me
totalmente sconosciuto.
08.11.2014 - Montevideo
Oggi ultima messa a punto, qualche acquisto e, inevitabile, un po' di banale turismo. Poi, inaspettatamente, finale di giornata al Teatro dell’Ateneo dove aveva luogo il “4° Encuentro Internacional de Coros” … cori con annesse musiche locali da parte delle rappresentanze di tutti i Paesi Latinoamericani.
L' arrivo all'aeroporto di Montevideo |
Seguendo le frecce per Montevideo |
Le poco invitanti periferie di Montevideo |
Oggi ultima messa a punto, qualche acquisto e, inevitabile, un po' di banale turismo. Poi, inaspettatamente, finale di giornata al Teatro dell’Ateneo dove aveva luogo il “4° Encuentro Internacional de Coros” … cori con annesse musiche locali da parte delle rappresentanze di tutti i Paesi Latinoamericani.
... beh, ogni tanto, ascolto volentieri pure quelli !!
Estacion Central Gen. Artigas: chiusa, abbandonata al degrado più assoluto, veramente un peccato !! |
09.11.2014: Montevideo – Piriapolis, 110km/H362m
Lascio Montevideo verso le otto e mezza seguendo il litorale
nord del Mar del Plata, la frequentatissima “Rambla”. Per una ventina di chilometri sul
lato sinistro sono solo tanti palazzoni di tanto in tanto intervallati da prati
all’inglese .. ah ecco dove sono andati a finire i benestanti di Montevideo
penso io!! Sul lato mare invece i soliti bar, aree dedicate al fitness
e un larghissimo marciapiede lungo il quale, già a quest’ora, molti praticano
il jogging oppure vanno in bicicletta o con i pattini.
La strada è larghissima e nonostante sia domenica c’è ancora
pochissimo traffico; 20-22°C, solo un alito di vento, beh sì, si pedala che è
un vero piacere!!
Ancora pochi chilometri e la Rambla confluisce nella IB1 ..
la tanto temuta “Interbalnearia”, una specie di autostrada che mi accompagnerà
quasi fino a destinazione.
Prima di partire avevo investigato parecchio su questo
tratto, volevo essere sicuro che non fosse proibito alle biciclette. E invece
che meraviglia: al casello, oltre alle solite file per il pagamento in
contanti, con carte di credito, viacard e telepass c’è pure un passaggio
riservato alle biciclette … che chiaramente non pagano nulla …meno male !!
Arrivo a Piriapolis nel pomeriggio, gli ultimi dieci
chilometri lungo il mare sono veramente uno spettacolo, molta gente in spiaggia
… la stagione è appena all’inizio ! Per poter partire ad un’ora decente ho fatto alzare il proprietario dell’albergo, il signor Luis, un’ora prima del “suo” previsto !! .. alle otto !!!! Mi aspetta una tappa lunga e, cosa ben peggiore e non programmata, caratterizzata da un continuo saliscendi che mi ammazzerà !! I primi 60-70km lungo la costa sono da favola. Traffico del lunedì = 0, tratti di lungomare deserti, poi, solo all’approssimarsi a Punta del Este, abitazioni abusive, ville di lusso, club privati per ricchi. Mi re-immetto nella RN9 dopo una settantina di chilometri. La strada è molto larga, pochissimo traffico, una corsia d’emergenza di un paio di metri: molto più sicuro pedalare qui che lungo la Martesana penso io !!
Il paesaggio tutt'attorno e sempre molto dolce, pascoli ovunque.
Lungo gli ultimi 50 km non c'è niente di niente, fa un caldo boia, mi sogno una bella bibita gelata e così comincio a vedere distributori qua e là come se fossero un miraggio.
Arrivo a Rocha sfinito, una rapidissima doccia e, prima che faccia troppo tardi, esco alla svelta per trovare un posto dove mangiare qualcosa.
11 Novembre 2014: Rocha - Aguas Dulces, 73km/H358m
Oggi pochi km (73) ma duri come non mai.
Non sapevo che una volta lasciata la RN9 il resto fosse
tutta terra. E poi il vento contrario, mannnnaggia !!!
A metà tragitto incontro Joey, è di Singapore e viene da Rio … gira su una bicicletta scassata che da noi neppure nelle discariche le accettano !!! Ha veramente dell’incredibile, mi dice di voler star via almeno sei mesi, è diretto a Ushuaia … e poi non si sa !!
A metà tragitto incontro Joey, è di Singapore e viene da Rio … gira su una bicicletta scassata che da noi neppure nelle discariche le accettano !!! Ha veramente dell’incredibile, mi dice di voler star via almeno sei mesi, è diretto a Ushuaia … e poi non si sa !!
Passo davanti l’ingresso principale del Parque Nacional de
Cabo Polonio dove avrei voluto entrare in bicicletta ma mi dicono che è tutta sabbia
… ed allora rinuncio e tiro dritto.
La mia preoccupazione ora è per domani, entro in Brasile a
Chuy e da lì fino a Rio Grande sono la bellezza di 240km senza nulla in mezzo
!!
12.11.2014: Aguas Dulces - Chuì (BR), 87km/H290m
Sono arrivato a Chuy (lato Uruguay) piuttosto presto e subito dopo sono passato a Chuì (lato Brasile). Chuy, o Chuì, è in effetti una città cuscinetto, un lungo viale con un'infinità di negozi dove vendono di tutto, di qua è Uruguay ... di là è Brasile. Le rispettive dogane sono un paio di km più a sud per l'Uruguay e un paio di km più a nord per il Brasile
Quella uruguaiana devo averla scambiata per un distributore, in pratica non mi sono fermato e così ora mi ritrovo in questo "territorio neutro" senza il timbro d'uscita dall'Uruguay.
Ne ho parlato qui in albergo e mi hanno consigliato vivamente di tornare alla frontiera e parlare con qualcuno della polizia di frontiera ... altrimenti in Brasile potrebbero poi farmi delle storie. Ok domani mattina farò tutto per benino.
13.11.2014: Chuì-Distrib. IPIRANGA, 120km (pullman)
13.11.2014: Distrib.IPIRANGA-Rio Grande, 118km
Risolto il problema del timbro d'uscita sul passaporto, ho dovuto prendere una decisione al volo per la tappa di oggi ... troppi in effetti i 240km fino a Rio Grande !!
E così sono andato alla stazione dei pullman dove ho acquistato un passaggio fino alla metà del percorso, un distributore di benzina, molto prossimo all'ingresso alla Riserva Ecologica do Taim.
Questa riserva, lunga una trentina di km, è un territorio paludoso racchiuso tra il mare e alcune lagune interne, area ricchissima di animali tra cui tantissimi leoni marini. Veramente una bellezza da fare in bicicletta.
Circa a metà del percorso incrocio un raro esemplare di cicloviaggiatore, si chiama Eduardo e viene da Belo Horizonte, o giù di lì; una bella chiacchierata e, come si conviene in questi casi, l'immancabile foto ricordo.
Continuo poi per Rio Grande, con gli ultimi 15km tra tangenziali, strade rotte e, come al solito, la ricerca di un posto dove andare a passare la notte.
L'incontro con Eduardo |
Rio Grande, Palazzo della Prefettura |
Rio Grande, la vecchia dogana |
14.11.2014: Rio Grande - Canguçu, 119km/H1074m
Oggi percorso "misto": metà piatto come una tavola da bigliardo, poi un saliscendi interminabile ... è la Rotta delle Missioni !!
Tratto comunque piuttosto monotono ... a parte l'emozione di entrare ed uscire dall'autostrada senza pagare !!
15.11.2014: Canguçu - Caçapava do Sul, 143km/H1950m
Giornata indimenticabile: 143km con quasi 2000m di dislivello !! …come avrei voluto dividere la tappa a metà … ma nel mezzo, molto semplicemente, non c’era assolutamente NULLA !!! … ora non posso far altro che sperare che la cosa non si ripeta MAI PIU’!! Un saliscendi interminabile, montagne dall’inizio alla fine, solo qualche pascolo a movimentare un po’ la situazione. Le poche auto e camion che incrocio sono un sollievo, più che altro psicologico, mi sembra così di essere in “compagnia”. Ieri sera al Restaurante Churrascaria do Alemao di Canguçù parlavo con un tizio che quando gli ho detto che venivo da Montevideo mi ha automaticamente creduto uruguaiano !! E allora giù a raccontarmi tutta l’interminabile storia delle guerre tra Uruguay e Brasile. Le terre dove mi trovo ora, l’attuale Rio Grande do Sul, una volta era infatti Uruguay … ma ora, mi raccontava con visibile orgoglio, è tutto Brasile. Poi ad un certo punto l’ho salutato e sono tornato in albergo dove appena entrato nella stanza sono letteralmente crollato ... e domani come sarà ???
Santana da Boa Vista |
16.11.2014: Caçapava do Sul – Santa Maria, 104 km/H650m
Ancora una tappa di “avvicinamento” a São Miguel das Missões, senz'altro uno degli obiettivi principali di questo viaggio:, tappa decisamente più contenuta sia nel chilometraggio che nelle salite rispetto a quella di ieri.
Per meglio apprezzare il paesaggio oggi non mi sono fatto mancare niente … neppure, nel sottofondo e per lunghi tratti, la musica della sempre splendida Paula Fernandes e la più che mai coinvolgente Maria Rita , figlia d’arte della leggendaria Elis Regina. Arrivo a Santa Maria a metà pomeriggio, è domenica, è tutto chiuso … ad eccezione delle farmacie che non ho mai ben capito perché ma qui in Brasile sono a decine ovunque si vada.
Impressionante il luogo della discoteca Kiss, ancora sotto sequestro, dove la notte del 27 gennaio 2013 ebbe luogo un terribile incendio che fece 242 vittime, in grandissima parte giovani di questa città.
... hoje praticamente foi todo assim ... |
17.11.2014: Santa Maria – Julho de Castilho, 66km/H850m
Oggi, mentre pedalavo per queste strade infuocate di inizio estate, ripensavo a quella discoteca di ieri sera, quella del terribile incendio del gennaio 2013 tanto per intenderci. Avevo sentito la notizia all’epoca ma, come spesso avviene per tragedie così lontane da noi, poi ce se dimentica fin troppo presto. Non sapevo che fosse successo qui a Santa Maria (Rio Grande do Sul), a due passi dall’albergo … io ci sono passato davanti per puro caso mentre cercavo un posto dove andare a mangiare qualcosa. Fuori, sulle transenne che ancora delimitano l’area tutta ancora sotto sequestro, le tantissime foto di tanti e tante ragazze, tutti dell’età dei miei figli. Impressionante e veramente commovente. Morti, asfissiati, bruciati semplicemente perché ancora tanti, troppi non rispettano affatto le regole più elementari. Fuochi d’artificio in un locale chiuso, un soffitto di materiale plastico che prende fuoco, le uscite di emergenza chiuse … bloccate!!
Mentre guardavo, molti si fermavano, guardavano e scorrevano i nomi di quanti ora non ci sono più. Il caso, da fatto di cronaca, è diventato un caso politico. Tutti vogliono che si faccia chiarezza sulle responsabilità e che tutto non finisca nelle anse melmose di una giustizia che qui come da noi molto spesso non arriva mai a nessuna conclusione.
18.11.2014: Julho de Castilho – Cruz Alta, 72km/H755m
Ancora una tappa di “avvicinamento”. … da un paio di giorni qui è veramente esplosa l’estate: da mezzogiorno in avanti sono permanentemente 35-38°C !!
La strada è infuocata e molto trafficata, tanti camion, per fortuna c’è un’ampia corsia laterale … in pratica la mia salvezza !!
Ai lati tante aziende agricole dalle dimensioni ciclopiche, nove su dieci dai nomi chiaramente italiani. Macchinari e strutture molto moderne, agricoltura in grande stile direi.
Dormire e mangiare non è un problema: in media 20-25 Euro per dormire, 10-15 Euro per mangiare. In compenso nei supermercati la frutta e la verdura costano una follia, due e anche tre volte rispetto a noi … veramente non capisco !!!
19.11.2014: Cruz Alta – Santo Angelo, 88km/H1081m
Per fortuna oggi la giornata è più fresca … mai sopra i 35°C !!
Lungo il tragitto poco da vedere in effetti, ma i miei viaggi sono anche questo: guardarmi in giro, una breve sosta ad un distributore per una bibita fresca, una bella chiacchierata con un camionista che incuriosito mi chiede un sacco di cose.
Poi nel pomeriggio un bel temporale, è il primo di questo viaggio !! … spero solo che non me ne capiti uno così lungo una di quelle strade di terra “rossa”, rossa come quella dei campi da tennis per intenderci … non ci voglio neanche pensare !!
E domani finalmente São Miguel das Missões, poi ancora due tappe e la rotta delle missioni continua nella provincia argentina di Misiones.
Oggi, dopo 15 giorni di pedalata, il tanto sospirato arrivo a São Miguel das Missões (Rio Grande do Sul-Brasile). São Miguel das Missões è stata dal 1632 al 1768 una delle numerose missioni (o riduzioni) dei Gesuiti sorte nel sudest del Brasile tra il XVII e il XVIII secolo.
Attualmente della riduzione di São Miguel das Missões rimane parzialmente conservata la chiesa barocca (sul cui modello venne edificata la cattedrale di Santo Ângelo (quella delle foto di ieri per intenderci). Le rovine sono entrate a far parte, nel 1984, della lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
La foto scattata davanti alle rovine è destinata a rimanere una rarità; per farla ho infatti dovuto andare in prefettura in centro e parlare con la gentilissima sopraintendente ai beni architettonici che, vista la situazione molto particolare, non ha esitato a chiamare la portineria per farmi entrare con tanto di bici … purchè però qualcuno fosse disponibile a “scortarmi” !!!
Comunque a parte l'emozione della scorta un bellissimo ricordo, l'ultima volta che venni da queste parti fu oltre trent'anni fa ... in pullman e con l'aria condizionata !!! ... e chi l'avrebbe mai detto che un giorno ci sarei tornato in bici !!!
21.11.2014: São Miguel das Missões – São Luis Gonzaga, 60km/H617m
Alla colazione del mattino sono sempre il primo: diciamo che lo trovo più rilassante e poi per me l’importante è partire il prima possibile … le ore del pomeriggio mi fanno veramente paura, il sole scotta e si pedala sotto una cappa di calore a dir poco insopportabile.
E così anche questa mattina alle sette ero già giù per la colazione … solo qualche minuto prima che arrivasse un gruppo di una cinquantina di ragazzini in gita scolastica che, a dire il vero, ho tutto sommato trovato estremamente posati … forse perché discretamente controllati dalle loro insegnanti che molto professionalmente non li perdevano d’occhio un solo secondo.
Lungo la strada tante indicazioni segnaletiche che invitavano a frequenti deviazioni ora a destra ora a sinistra per visitare le rovine delle varie missioni sparse sul territorio. In realtà dopo São Miguel non credo ci sia tanto altro da vedere e comunque prima di avventurarmi per una deviazione di una decina di km di “terra rossa” … aspetto che passi qualcuno e chiedo se ne valga la pena ... non so se mi spiego !!
Arrivo a São Luis Gonzaga poco dopo l’una e, nonostante il cielo sia nero, vado subito in albergo per tentare di portare a termine un doveroso bucato !!
TERRA ROSSA ... se piove qui è un macello !! |
"Incontri" lungo la strada |
"Architetture" locali con poca fantasia |
22.11.2014: São Luis Gonzaga – Porto Xavier, 72km/H734m
Ieri sera prima di dormire, complice un’ottima connessione internet, ho avuto modo di scoprire, ascoltare e ammirare Roberta Sá, adorabile, elegante e sensuale interprete del migliore samba d’oggi.
Per il resto tutta la notte è stata un continuo di tuoni e pioggia battente sulla esile persiana della camera dove dormivo che sembrava dovesse venir giù da un momento all’altro.
Questa mattina, uscendo, le strade erano ancora tutte bagnate e nell’aria vi era quel tipico e appena percettibile odore di bagnato che mi riportava indietro nel tempo quando alle prime luci dell’alba, sempre da queste parti ovviamente, mi incamminavo ancora mezzo assonnato verso i campi petroliferi della zona !!
La strada oggi è pressoché deserta, i soliti pascoli, il verde delle colline interrotto da sconfinati campi coltivati a mais e soia che si perdono all’orizzonte, qualche casetta, forse abusiva, solo un po’ mimetizzata nel mezzo di una vegetazione più ingorda che mai.
Arrivo a Porto Xavier nel primo pomeriggio, vado subito al porto per vedere gli orari del traghetto che mi dovrebbe portare dall’altra parte del Rio Uruguay in terra argentina. Purtroppo è sabato, le corse sono dimezzate e così non mi resta che fermarmi qui per la notte e prendere il primo ferry di domani domenica mattina.
23.11.2014: Porto Xavier - Oberá, 75km/H938m
Qui a Porto Xavier oggi, domenica, le operazioni doganali iniziano alle 9:30, in concomitanza con la prima balsa che parte da qui, lato Brasile, alle 9:45.
Il passaggio dall’altra parte del Rio Uruguay, che in questo tratto fa da confine tra Brasile e Argentina, è in effetti molto rapido.
Dall’altra parte, ossia in Argentina, la piccola città prende il nome San Javier, Provincia de Misiones.
Mentre pedalo cerco di capire, perché in effetti “sento” che qualcosa di diverso c’è, quale sia la differenza tra “di qua” e “di là”, tra il Brasile che ho alle spalle e la “nuova terra”. Molto si assomiglia, chiaro, ma qualche differenza c’è …ah ecco, qui non c’è nessuna musica nell’aria, è solo per fare un esempio !! Meno rumore … ma un po’ più di tristezza !!
I primi chilometri sono abbastanza anonimi: stessa morfologia che dall’altra parte, un po’ più di spazzatura qua e là, qualche cane randagio in più.
Man mano che procedo, l’area collinare che mi circonda si ricopre di boschi di pini che progressivamente, almeno a tratti, lasciano poi spazio ai forse più autoctoni eucalito e araucarie.
Ai lati della strada molte casette, … o meglio baracche, quasi sempre costruite con tavole di legno e altri materiali di riciclo, molte delle quali probabilmente senza acqua né energia elettrica. I poveri, ma proprio poveri, devo purtroppo constatare, ci sono ahimè un po’ dappertutto. Passata la città di Leandro N. Alem il percorso segue la RN14, anche qui traffico domenicale pressoché nullo, qualche bella casa, ancora parecchie baracche … e poi campi coltivati a yerba mate un po’ da tutte le parti.
24.11.2014: Oberá – Puerto Rico, 114km/H1313m
Oggi è stata una delle giornate più dure: per il caldo e le zanzare non ho dormito tutta la notte, una paura tremenda per la malaria e soprattutto il dengue, non riesco a prelevare pesos con nessuna delle tre carte di credito che mi porto normalmente dietro, già due alberghi che vogliono essere pagati esclusivamente in valuta locale, idem per i ristoranti, una strada bella ma interminabile, saliscendi ininterrotti, temperatura alle stelle … oggi pure il vento ci si è messo !!!
Questa sera sono veramente distrutto.
Qui oggi è feriado, di che feriado trattasi non ho la più pallida idea … vedo solo che quel poco che c’è in giro è tutto chiuso.
Domani mattina, alle ore 08:00 in punto devo assolutamente entrare nell’unica banca che c’è qui e vedere se mi cambiano qualche euro oppure prelevare, con il loro aiuto, con carta di credito.
Per quanto riguarda le prossime tappe … quelle due o tre come quella di oggi devo assolutamente spezzarle, non riesco più a mantenere questo ritmo !!
ps: arrivando qui a Puerto Rico che già faceva buio, mi sono fermato a chiedere agli unici due individui che ho trovato in giro se sapevano indicarmi dove fosse l’ hotel Paris … purtroppo erano cinesi e parlavano solo cinese !! … fortuna che pochi metri più avanti ho visto la Tour Eiffel … e allora ho tirato un sospiro di sollievo !!
A mi amigo ciclista de Oberá que tiene la bicicleta en la
cabeza y nel corazón
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Avrei voluto una “rivincita” sulla giornata di ieri … ma così purtroppo non è stato. Pioggia, tanto fango, camion e pullman che mi superavano a 100 all’ora sollevando una nuvola di … una gran schifezza, tanto per sintetizzare !!! Comunque alla fine sono arrivato sano e salvo a Eldorado (Misiones-Argentina). Il territorio tutt’intorno in effetti è fantastico, boschi, acqua … ma quando piove è veramente un disastro !!
Ma nonostante tutto adoro viaggiare e sono felicissimo di poterlo fare !!
PS: questa sera ho cenato all'ACA-Automobile Club de Argentina, c'è una festa di compleanno, tutte donne !! Tutte elegantissime, un cerimoniale degno di nozze principesche, abbracci, baci, regali.
Io, discretamente, osservo e, per come posso, partecipo e mi sento partecipe.
Per me viaggiare è anche questo.
26.11.2014: Eldorado [AR] – Wanda [AR], 60km/H760m
Breve tappa di avvicinamento al confine brasiliano. Più che altro una sosta “tecnica”, le frontiere preferisco attraversarle di mattino … si sa mai !!!
Mi è piaciuta la sosta ad un distributore, l’unico su 60km, dove c’erano in fila diverse camionetas piene zeppe di donne che a turno scendevano per andare a riempire delle taniche di benzina.
Uno lì del distributore vedendomi un po’ stupito si è avvicinato e mi ha spiegato che è così tutti i giorni: sono del Paraguay, comprano la benzina di qua in Argentina, poi scendono per qualche centinaio di metri lungo una stradina di fango in mezzo ai boschi che arriva giù giù fin sulla sponda del Rio Paranà; lo attraversano, rigorosamente clandestinamente, con una barca che è lì che le aspetta più volte al giorno per rivendere la preziosa merce dall’altra parte in Paraguay. Mi spiegava che la polizia, sia quella argentina che paraguaiana sono bene al corrente della cosa … ma pare che chiudano un occhio !!! … ah, stavo per dimenticare, quando si sono allontanate dal distributore ridevano come delle matte !!
... e vabbè dai, comunque domani ... si torna in Brasileeeee !!!!
26.11.2014: Wanda [AR] – Foz do Iguaçu [BR], 80km/H756m
Giornata così e così …
Lasciato l’albergo di Wanda piuttosto presto riprendo il cammino lungo la RN12 che mi porterà al confine con il Brasile attraversando l’area protetta del Parque Nacional de Iguazu. Poco prima di arrivare al confine però, ad una indicazione che peraltro avevo già preso in considerazione sul gps, prendo una deviazione sulla destra in direzione delle Cataratas lato argentino. Sono poco più delle dieci del mattino e quindi ho tutto il tempo per qualche “variante in corso d’opera”. Purtroppo al portale che segna l’ingresso al Parque Nacional de Iguazu mi fanno segno che con la bici non si entra, la devo lasciare in custodia in portineria. Mi consulto con me stesso e decido che se proprio devo entrare a piedi posso benissimo tornarci, con calma, magari dopodomani, prima di incamminarmi per la strada verso il Paraguay.
Un po’ me lo aspettavo ma ci sono rimasto male ugualmente … sì perchè rinunciare alle “cataratas in bici” dopo essere arrivato fin qui è in effetti un boccone abbastanza amaro da mandar giù … e vabbè!! Decido allora di riprovare dal lato brasiliano, e così passo il confine e mi dirigo prima verso Foz do Iguaçu e poi verso le cataratas dove però, data l’ora del pomeriggio e data la temperatura pazzesca, decido di fermarmi in un albergo poco prima dell’ingresso al Parque Nacional do Iguaçu, questa volta lato brasiliano ovviamente … e ora non mi resta che sperare !!
Asì el pueblo recuerda la figura
de la “Difunta Correa”
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Attraversamento animali selvatici, nel cartello un "nasua nasua", credo che in italiano si chiami "coati" ... lo scoprirò comunque a mie spese il giorno successivo |
“Embalse Uruguay”, bacino idroelettrico su un affluente del
Rio Paranà, poco prima del confine con il Brasile
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Ingresso all’area del Parque
Nacional de Iguazu (lato argentino)
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L’incontro con Alexandre, cicloviaggiatore di São Paulo
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Ponte sul Rio Iguaçu ... di qua è Brasile ... di là Argentina |
Dopo la delusione di ieri per quanto riguarda la visita alle cascate sul versante argentino questa mattina già di buonora mi sono presentato al portale brasiliano in dubbio fino all’ultimo se mi avessero permesso di entrare in bici oppure no.
“… nessun problema, entri pure !!” mi dicono … "anche con la bici?" chiedo io … “certo” mi rispondono !! … io un po’ frastornato tra la felicità e l’incredulità ... stavo quasi per svenire !!
Un tragitto tra Foz do Iguaçu e le cascate di una buona cinquantina di km passando per aree di foresta di indescrivibile bellezza. Poi, finalmente giunto alle cataratas, ancor prima di cominciare ad ammirarne la grandiosità, una piccola ma simpaticissima “avventura”.
“Come un lampo” : avevo appena appoggiato la bicicletta ad una ringhiera per fare una foto, è bastato distrarmi un solo istante … e un magnifico animaletto, pare che si chiami “coati rosso”, spuntato fuori chissà da dove, ha prima annusato qualcosa di commestibile nella mia borsa e veloce poi come un fulmine vi ha letteralmente infilato la testa dentro afferrando e riducendo a brandelli un sacchetto di biscotti che mi ero portato dietro e che mi sarebbero dovuti servire per una frugale merenda strada facendo. Forse però il vero obiettivo era il panino con prosciutto e formaggio che era lì con i biscotti ma che però non ha fatto in tempo ad arraffare !!! …. hai capito la simpatica bestiola !?!? … mica fessa !!!
29.11.2014: Foz do Iguaçu & Itaipù [BR-PY], --km/H--m
Giornata interamente dedicata alla città di Foz do Iguaçu e soprattutto alla centrale idroelettrica di Itaipù ... giorno e notte !!
30.11.2014: Foz do Iguaçu [BR] – Ciudad del Este [PY], 20km
Oggi, con il passaggio dall’altra parte del Rio Paranà, ho lasciato ufficialmente il Brasile.
Un po’ mi è dispiaciuto, e questo già me l’aspettavo … ciò che non m’aspettavo invece è stato un salto piuttosto marcato in un ambiente segnato dal profondo degrado e da una sensazione di insicurezza che mi era ancora del tutto sconosciuta.
Arrivo a Ciudad del Este in Paraguay verso mezzogiorno e a quell’ora sia il passaggio della frontiera che le aree commerciali limitrofe pullulano di “attività” d’ogni tipo in un disordine che ha perfino dell’innaturale. Vado in albergo, sistemo la bici ed esco nuovamente per cercare di cambiare un po’ di soldi e per guardarmi un po’ intorno. E’ domenica e già all’una e mezza è tutto chiuso!!
Fatico non poco per trovare un posto dove smangiucchiare qualcosa e per cambiare un po’ di soldi mi devo poi per forza affidare ad uno delle centinaia di “cambisti” clandestini fermi ad ogni incrocio ... cercando ovviamente di non cadere in qualche machiavellico tranello (…)
Nel tardo pomeriggio esco di nuovo per vedere se la situazione sia un po’ cambiata. Ad ogni incrocio quelli dei moto-taxi mi gridano qualcosa; davanti ad ogni centro commerciale, chiuso per via del fatto che oggi è domenica, vi sono pattuglie di polizia armate di mitra, stessa situazione ai distributori. Qualcuno è addirittura dotato di fucile a pompa … e poi io non so chi siano, ma tanti girano portando pistole grandi come cannoni. Pare, oppure è proprio così, che questa città di frontiera sia diventata di fatto negli ultimi anni il baricentro dell’illegalità dell’intero continente sudamericano: droga, riciclaggio, terrorismo, traffici d’ogni genere ... ah dimenticavo la prostituzione, proprio un bel posticino direi !!!
01.12.2014: Ciudad del Este [PY] – Caaguazù [PY], 144km/H1080m
L’uscita da Ciudad del Este è stata, con mia grande sorpresa, molto più “morbida” di quanto mi potessi immaginare. Non solo, pure la temperatura mi ha dato una mano, grazie infatti ai continui temporali si è abbassata dai 39°C di ieri sera a poco più di 24-25°C. I chilometri della tappa di oggi sono stati sì un po’ tantini ma tant’è, la strada è sempre stata piacevole e con traffico assolutamente accettabile. … ah, novità di oggi: molte macchine girano senza targa e ai numerosi posti di polizia lungo il percorso mai che ne abbiano fermata una !!! … Paese un po’ strano questo Paraguay !!!
02.12.2014: Caaguazù [PY] – Caacupé [PY], 128km/H970m
Tappa molto simile a quella di ieri: tanti chilometri, tanti
saliscendi, tanta pioggia ... fresco al punto giusto !!
… ah oggi però si sono aggiunti i pellegrini, a centinaia
lungo la strada in direzione di Caacupé, il centro religioso della fede
cristiana qui in Paraguay dove l’ 8 dicembre si celebrerà la festa della Virgen
de los Milagres.
Lungo la strada, per decine di km, bancarelle e chioschi
vari che espongono cesti coperti da un panno con all’interno il dolce
tradizionale chiamato “chipa” … in pratica una ciambellina fatta di farina di
mais con l’aggiunta di formaggio e semi di anice. Servita bella caldina mi ha
fatto compagnia per buona parte della strada !!Come ultima tappa mi sarei aspettato una passeggiata, e così in effetti è stato … solo fino ad una trentina di chilometri da Asunción però quando alcuni tratti sono stati da autentico incubo.
Un susseguirsi continuo di centri abitati, mercati e bancarelle ovunque, strada stretta e un traffico allucinante. Centinaia di fermate di autobus con mezzi sgangherati e puzzolentissimi che mi passavano sistematicamente pochi metri prima della fermata e mi inchiodavano davanti. Mezzi vecchi più di cinquant’anni che più che a nafta, come la chiamano qui, secondo me bruciano catrame della peggior specie !!! Fumo nero, tanto, e proprio in faccia !!
Sono arrivato ad Asunción che stavo per morire ... asfissiato, forse è stato il vento a salvarmi !! Poi negli ultimi due tre chilometri la situazione è decisamente migliorata: la lunga avenida lungo il fiume, le ambasciate, il centro storico.
A prima vista non diversissima da Montevideo, anche qui tutto vecchio e rotto … altro che antico e dell’epoca coloniale !! A Montevideo c’era la “rambla” ovvero la bella e panoramica strada lungo il Mar del Plata … qui c’è il Rio Paraguay … ma non è la stessa cosa !!
Comunque sono arrivato sano e salvo, ho trovato una bella sistemazione qui in centro presso lo storico Palacio Lopez e ora non mi resta che guardarmi intorno e godermi un po’ di riposo.
Ho avuto la forza di andare a cena e poi passeggiare un po’ in largo e lungo … beh dopo una certa ora aprono i locali della notte, comincia la musica … un po’ mi ricorda la peggiore Caracas, domani sera un bel rum non me lo leva nessuno !!!
ps: per quanto riguarda l’eventualità di lasciare qui la mia “bicicletta”, arrivando qui mi sono purtroppo già fatto un’idea … qui le biciclette in pratica proprio non esistono, circola una valanga di moto, auto e autobus. Andare in giro per queste strade proprio non riesco ad immaginarlo, ho chiesto alla reception e mi hanno detto che l’unico negozio che “tratta” biciclette è a nove chilometri da qui ... figurarsi … per l'eventuale imballo a questo punto non potrò far altro che improvvisare !!!
06.12.2014: Asunción [PY]
... fine di un viaggio
... dunque, ricapitolando, .... sono partito così e ritorno così ... e la mia cara compagna di viaggio, come si può notare dalle foto qui sotto, è ancora qui con me, sarà solo un segno del destino ??
... dunque, ricapitolando, .... sono partito così e ritorno così ... e la mia cara compagna di viaggio, come si può notare dalle foto qui sotto, è ancora qui con me, sarà solo un segno del destino ??
Il viaggio è dunque finito: 2238 km con tanti saliscendi per un dislivello complessivo di oltre 18000 metri.
Non certo un’impresa ma neanche una passeggiata.
Panorami suggestivi alternati a tratti più monotoni con qualche piccola grande soddisfazione personale come la Missão de São Miguel, le cascate di Iguaçu, la centrale idroelettrica di Itaipù.
Arrivato ad Asunción ho conosciuto Padre Aldo Trento, una persona splendida, è stato lui la vera molla del viaggio. In questa città dal 1989 è riuscito a mettere in piedi una realtà sorprendente, di qualità “svizzera” mi verrebbe da dire se comparata con il dissesto generale che regna in tutta l’area. Una clinica in cui ho visto bambini deturpati da malattie che non lasciano scampo, adulti malati terminali, una scuola per bambini delle aree più misere, ma poi anche un istituto per ragazzi con qualche anno in più in cui si insegna informatica, cucito, cucina.
La struttura sta crescendo e verrà presto affiancata da una scuola di medicina, una di odontoiatria e una per progettisti di impianti elettrici.
Ci tenevo molto a questo contatto, volevo toccare con mano una di quelle crude realtà di cui spesso tanto si parla ma poco o niente si sa. Ora sono veramente contento e senz’altro farò il possibile per iniziare e poi coltivare una collaborazione che fino a pochi giorni fa era per me in un mondo totalmente astratto.
Il mio viaggio in bicicletta è stato anche questo.
Se qualcuno volesse saperne di più, questo è il LINK
ps: per quanto riguarda l’eventuale donazione della bici, beh mi sono in effetti subito reso conto che l’operazione sarebbe stata piuttosto fuori luogo, forse neppure capita, e così alla fine ho preferito rinunciare.
Certamente sarà per un’altra occasione.
Qui sotto gli ultimi scatti prima di partire ... poi davvero il viaggio è finito ....
Centro Cultural de la República el Cabildo
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Entrata della Stazione Ferroviaria ... ora purtroppo abbandonata |
Panteon de los Heroes |
Teatro Municipal, Jueves 5 diciembre 2014, Orchesta Sinfónica de la Ciudad de Asunción
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Palacio de Los Lopes (o Palacio de Gobierno) |
Qui sotto una parte "pittoresca" del paesaggio urbano non solo di Asunción ma praticamente di tutte le città sudamericane: i pali della luce, un groviglio di fili senza inizio nè fine !! ... magari qui potrei avere pure un "futuro" ... eh eh ... chissà !!
Uè zio Corradiño, guarda che ti teniamo d'occhio, eh (e con una buona dose di invidia, anche...).
ReplyDeleteIn bocca al lupo, buon proseguimento di viaggio!
Gabriele
Uellà, finalmente un follower !!! Comunque per essere sicuro che noi sei un robot la prossima volta ti chiederò di digitare un bel captcha .. eh eh!!
ReplyDeleteQui il viaggio procede bene, sono a Aguas Dulces, litorale nord dell'Uruguay ...c'è poco niente è vero però in compenso le case, beh diciamo le casette, costano proprio pochino, e io quasi quasi ( ... ).
Gostaria apenas de informar que também estou acompanhando sua viagem, na verdade estou acompanhando mais as fotos pois não sei ler italiano, mas me viro como posso.
ReplyDeleteOì Pedro, fique á vontade, a viagem tà ficando otima !!
ReplyDeleteCorrado, estou acompanhando sua viagem como sempre - e são sempre belas. Abraços
ReplyDeleteOì Paulo, aqui descobrì o “alaminuta” você já o conhecia ??
ReplyDeleteOlá Sr. Corrado (sou Jackson, nos encontramos na saída do hotel Lancaster em Montevideo, lembra?), Não achei antes porque estava procurando por pretidoillargo, he he. Agora vou acompanhar sua viagem com muita alegria.Um grande abraço.
ReplyDeleteOlá Jackson, lembro sim, imagino que você já foi de volta em Porto Alegre ... è isso mesmo ?
ReplyDeleteFoi um prazer conhecer vocês.
Um abraço
Corrado, maravilha de viagem.Não sei o que é esse Alaminuta!! Abração.
ReplyDeleteCiao Corrado ...
ReplyDeleteSono molto felice per il successo del vostro viaggio,
la ricchezza di testo e immagini.
Abbracci
Joãozinho