Inizia da qui, Salvador de Bahia, questo mio secondo viaggio in terra di Brasile.
Continuazione, da quest'altra parte dell' oceano, di quel viaggio iniziato in Portogallo lo scorso anno, da me soprannominato "Seguindo a rota de Pedro Alvares Cabral", ma anche continuazione di quell'epico viaggio fatto nel 2011 sempre qui in Brasile con l'amico Diego ("O galo da madrugada").
Questa volta seguirò dapprima la costa verso sud per poi addentrarmi nelle zone montuose del Minas Gerais dove come obiettivo ci sarà Ouro Preto, autentica perla dell’epoca coloniale portoghese.
Seguirà "O caminho Velho" della Estrada Real che mi riporterà sulla costa all'altezza di Paraty poco a sud di Rio de Janeiro.
Porto Seguro, da vossa Ilha de Vera Cruz, hoje, sexta-feira, 1º dia de maio de 1500:
"… também andavam entre eles quatro ou cinco mulheres, novas, que assim nuas, não pareciam mal. Entre elas andava uma, com uma coxa, do joelho até o quadril e a nádega, toda tingida daquela tintura preta; e todo o resto da sua cor natural. Outra trazia ambos os joelhos com as curvas assim tintas, e também os colos dos pés; e suas vergonhas tão nuas, e com tanta inocência assim descobertas, que não havia nisso desvergonha nenhuma. Todos andam rapados até por cima das orelhas; assim mesmo de sobrancelhas e pestanas. Trazem todos as testas, de fonte a fonte, tintas de tintura preta, que parece uma fita preta da largura de dois dedos. Mostraram-lhes um papagaio pardo que o Capitão traz consigo; tomaram-no logo na mão e acenaram para a terra, como se os houvesse ali. Mostraram-lhes um carneiro; não fizeram caso dele. Mostraram-lhes uma galinha; quase tiveram medo dela, e não lhe queriam pôr a mão. Depois lhe pegaram, mas como espantados. Deram-lhes ali de comer: pão e peixe cozido, confeitos, fartéis, mel, figos passados. Não quiseram comer daquilo quase nada; e se provavam alguma coisa, logo a lançavam fora. Trouxeram-lhes vinho em uma taça; mal lhe puseram a boca; não gostaram dele nada, nem quiseram mais.Trouxeram-lhes água em uma albarrada, provaram cada um o seu bochecho, mas não beberam; apenas lavaram as bocas e lançaram-na fora. Viu um deles umas contas de rosário, brancas; fez sinal que lhas dessem, e folgou muito com elas, e lançou-as ao pescoço; e depois tirou-as e meteu-as em volta do braço, e acenava para a terra e novamente para as contas e para o colar do Capitão, como se dariam ouro por aquilo."
TAPPE
28.03.2014: Salvador de Bahia
29.03.2014: Salvador-Valença, 106km/H619m
30.03.2014: Valença-Camamu, 80km/H740m
31.03.2014: Camamu-Ilhéus, 121km/H1439m
01.04.2014: Ilhéus-Canavieiras, 119km/H636m
02.04.2014: Canavieiras-Belmonte [ de barco ]
03.04.2014: Belmonte-Porto Seguro, 86km/H160m
04.04.2014: Porto Seguro-Caraiva, 70km/H727m
05.04.2014: Caraiva-Cumuruxatiba, 70km/H250m
06.04.2014: Cumuruxatiba-Caravelas, 92km/H333m
07.04.2014: Caravelas-Itabatã, 80km/H290m
08.04.2014: Itabatã-Linhares [ de ônibus ]
09.04.2014: Linhares-Mariana [ de carro ]
10.04.2014: Mariana-Ouro Preto, 12km/H496m
11.04.2014: Ouro Preto
12.04.2014: Ouro Preto-C.Lafaiete, 56km/H1296m
13.04.2014: C.Lafaiete-Prados, 92km/H1691m
14.04.2014: Prados-São João del Rei, 38km/H362m
15.04.2014: São João-Carrancas, 84km/H1455m
16.04.2014: Carrancas-Cruzilia, 61km/H1137m
17.04.2014: Cruzilia-Pouso Alto, 64km/H842m
18.04.2014: Pouso Alto-Cachoeira P.ta, 78km/H797m
19.04.2014: Cachoeira Paulista-Lorena, 19km/H70m
20.04.2014: Lorena-Cunha [+++], 66km/H950m
21.04.2014: [+++] Cunha-Paraty, 59km/H1067m
22.04.2014: Paraty
23.04.2014: Paraty-Rio de Janeiro [ de carro ]
24.04.2014: Rio de Janeiro, 61km
25.04.2014: Rio de Janeiro
26.04.2014: Rio de janeiro
27.04.2014: volo Rio de Janeiro-Porto-Milano
28.04.2014: FINE&CONCLUSIONI
I NUMERI DEL VIAGGIO
- 31 giorni
- 25 tappe
- distanza 1514 km in bici + 1000 km con altri mezzi
- dislivello in salita 15357 m
- 45% asfalto, 55% terra/sabbia/sassi/pietre ... e tanta acqua !!
28-MAR-2014: Salvador de Bahia
L'arrivo all'aeroporto di Salvador ieri sera è stato più accidentato del solito.
Prima, al controllo bagagli, non volevano crederci che io venissi qui in Brasile con la bicicletta per un semplice giro e che la mia vera intenzione fosse invece quella di venderla, poi il taxi ... caspita ma che fatica trovarne uno abbastanza grande disponibile a caricare la bici.
Comunque poi tutto bene ...
Oggi giornata "tecnica", preparazione della bici, sistemazione del bagaglio, ricarica della SIM brasiliana, acquisto di poche cose per la giornata di domani.
Poi, per il resto della giornata, inevitabile un po' di scontato turismo.
Salvador, capitale nordestina e prima capitale del Brasile coloniale.
Città secondo me piuttosto difficile da decifrare.
Caotica quanto basta, caratterizzata da un traffico bestiale a tutte le ore, vittima al tempo medesimo di un passato glorioso ed un presente caratterizzato da enormi differenze sociali e da una forma di turismo dilagante ma sostanzialmente sempre più distratto.
A piedi in lungo e largo prima per l'area portuale per capire da dove domani dovrò prendere il ferry per Itaparica, poi le solite aree del centro come Libertade, Campo Grande, Pietade e Pelourinho.
Comunque ormai ci siamo, domani si parte !!
Grazie al sopralluogo di ieri, l’uscita da Salvador è stata molto più facile di quanto avessi potuto immaginare. Al ferry per Itaparica, dopo aver pagato il biglietto, mi metto ordinatamente in fila dietro ad alcuni motociclisti che, evidentemente non consci del fatto che io non fossi neppure di lì, cominciano a sbraitare dicendomi che io dovevo mettermi in coda con i pedoni … e non con “loro”. Poveri imbecilli penso dentro di me !! L’imbarco richiede parecchio tempo, Itaparica per il fine settimana richiama un’infinità di pendolari del turismo locale “tocca e fuggi”. L’arrivo ad Itaparica dopo circa tre quarti d’ora è accompagnato da un violentissimo temporale cosicchè tutti all’uscita dal ferry cercano un minimo di riparo. … io, indossato il mio equipaggiamento antipioggia, faccio invece finta di niente e mi metto a pedalare in direzione sud come se nulla fosse. Arrivato al bivio per Cacha Pregos e Valença, dove sò terminare l’isola, chiedo informazioni. Qualcuno mi fa capire che è meglio invertire subito la marcia, qualcun altro invece mi da una speranza dicendomi che una volta arrivato sulla costa avrei magari potuto chiedere a qualcuno per un passaggio in barca che mi riportasse sulla terra ferma. E così è stato. Un’ora di attraversata in cui non ho potuto far altro che continuare a sognare: all’orizzonte l’oceano che sfumava e si confondeva con la linea azzurra del cielo, spiagge interminabili che man mano lasciavano spazio a sconfinate distese di mangrovie … e poi, eccole là, tre case in croce … finalmente terra, finalmente Jaguaripe; completamente fuori dal mondo, solo il rumore del mare e le grida di tanti bambini, felici di giocare tra i rami di un albero … certamente senza rendersi conto che quello lì sì .. era con ogni probabilità il vero paradiso.
30-MAR-2014: Valença – Camamu
80km/H740m
Lasciata Valença poco dopo le otto, passo subito il ponte sul fiume Una e di lì in poi saranno 80 km di saliscendi senza soluzione di continuità sempre, letteralmente, avvolto da una lussureggiante vegetazione di inaudita bellezza. Lungo il percorso innumerevoli minuscoli centri abitati, tutti uguali, perlopiù povere case, tanta sporcizia ovunque e, manco a dirlo, tanta tantissima musica a tutto volume da ogni dove !! L’arrivo a Camamu, per la sua posizione dominante su un tratto di mare di bellezza accecante, mi lascia semplicemente senza parole. Domani destinazione Ilheus, città natale di Jorge Amado ... per me semplicemente un ricordo che si perde nel tempo.
31-MAR-2014: Camamu-Ilhéus
121km/H1439m
Tappa piuttosto dura quella di oggi, tante salite così non me le aspettavo proprio!! Da Camamu a Serra Grande è un saliscendi continuo ... lunghi tratti al 13-14% con 32-34°C !!!
Per fortuna la strada è molto bella, foresta "amazzonica" lungo il primo tratto, decisamente "oceanica" invece la seconda parte.
Traffico poco anzi pochissimo, a tratti inesistente.
Nei primi 55 km, centri abitati e punti di possibile appoggio assenti ... in pratica solo foresta.
Comunque riscopro Bahia dopo molti anni e la mia impressione rimane quella di sempre: semplicemente fantastica.
Una vegetazione straripante ovunque; dominano banani, palme da cocco ... cacao.
Arrivo a Ilhéus nel tardo pomeriggio, fa già scuro, e per mia sventura mi ritrovo ad attraversare una di quelle favelas che il turista di professione non vedrà mai ... censura ...
La città mi sembra comunque abbastanza tranquilla anche se, "certi segnali" ... uno li comincia a percepire già a chilometri di distanza (...)
01-ABR-2014: Ilhéus-Canavieiras
119km/H636m
Ancora temperature molto alte … e strade pressoché deserte.
Solo all'altezza di Una, circa a metà strada, breve sosta ad
un distributore dove mi concedo la bellezza di due magnum.
Poi, ancora sotto un sole cocente, via per Canavieiras,
piccola e graziosa cittadina in riva al mare.
Qui, prima che faccia buio, mi dirigo subito aos cais
do porto per “studiare” come poter raggiungere Belmonte ... senza corerre
il rischio di rimanere "imprigionato" tra le acque del Rio Pardo.
Dalle mie carte, passato il primo ramo del delta del Rio
Pardo, risulterebbe infatti esserci una ”traccia” che mi condurrebbe poi a
dover attraversare un secondo ramo ma qui al porto tutti mi hanno
assolutamente sconsigliato di avventurarmi in un simile percorso, questi
tracciati infatti ci sono e non ci sono, vanno e poi spariscono in funzione
delle maree.
Quindi domani mattina, ho deciso, si va in barca fino a Belmonte, città
gemellata con l’omonima Belmonte portoghese, città natale di Pedro Alvares
Cabral.02-APR-2014: Canavieiras - Belmonte
[ de barco ]
Come concordato ieri sera, mi sono dunque incontrato al porto con quello della barca alle 7:30, a quell’ora infatti la marea stava salendo ed era così possibile addentrarsi nel labirinto del delta e passare una vastissima area di mangrovie in un dedalo di tratti dove ci si doveva fermare per sollevare l’albero del motore che, si sentiva, prendeva nella sabbia. Un’ora e mezza indimenticabile in uno scenario di autentica selvaggia bellezza.
Segue sosta a Belmonte per tutta la giornata.
03-APR-2014: Belmonte - Porto Seguro
86km/H160m
Oggi, un po’ più “preparato” sull’orario delle maree, mi
sono concesso diversi tratti sulla spiaggia, tanti ma tutti brevi in verità …
per via dei soliti fiumi che anche in condizioni di bassa marea non sono
affatto attraversabili.
Da Santa Cruz Cabralia a Porto Seguro il lungomare, per la
prima volta da quando sono partito, è un’interminabile sequenza di stabilimenti
balneari, alberghi, bagni, pousadas, piccoli bar sulla spiaggia … decisamente
un po’ troppo per i miei gusti.
Arrivo a Porto Seguro e mi dirigo subito verso quello che
con una certa fantasia qui chiamano “O centro historico”.
Finita la “visita historica” cerco lì nei paraggi la Pousada
Populi gestita da Maurizio e gentilmente segnalatami dal buon Stefano del forum, suo amico.
Passo una piacevolissima serata in compagnia appunto del grande chef della casa Maurizio, dell’estroverso pittore Fulvio, dello specialista di fine meccanica
automobilistica nonchè appassionato di pietre dure Renato e del preparatissimo pescatore di lungo corso Lino.
Ottima cena a base di penne allo scoglio ... + 3, dicesi
tre, uova al tegame ... sicura energia per la lunga pedalata di domani !!!
04-APR-2014: Porto Seguro - Caraiva
70km/H727m
... "pau brasil" ... eu acho que não existe !!!
Salutati Renato e Maurizio, imbocco subito la strada del porto per prendere la “balsa” che mi avrebbe dovuto traghettare sul litorale sud di Arraial Dajuda. Alla biglietteria metto in pratica quanto suggeritomi la sera prima durante la cena dichiarando che io, in quanto ultra sessantenne, dovevo essere considerato “idoso” e come tale esonerato dal pagamento del ticket …. INCREDIBILE … ha funzionato !!!!! La strada per Caraiva poco dopo Arraial d’Ajuda è tutta terra … e che terra !!! Saranno settanta km di sofferenza, salite a non finire, fondo sconnesso, pietre e sassi e a tratti pure molto sabbioso … temperatura fissa sui 34-35°C !!! Arrivando dal lato nord di Caraiva scopro di dover prendere una barca. Una volta dall’altra parte del fiume scopro ancora della totale inesistenza di strade; qui tutti vanno a piedi, a cavallo, in barca. Il luogo è in realtà fantastico, è in pratica una sottile striscia di terra tra il fiume a nord e l’oceano a sud. La spiaggia è disumanamente bella e solitaria; il cielo ad un certo punto si fa nero ma un bel temporale, penso io, in questo preciso momento ci starebbe pure bene. Comincia a piovere, fortunatamente ho già trovato posto per la notte, ora non mi rimane che cercare anche un posto per mangiare … e poi assolutamente “studiare” come domani venirmene fuori di qui !!!
05-APR-2014: Caraiva - Cumuruxatiba
70km/H250m
E, proprio come temevo, l’uscita da Caraiva o meglio tutta la tappa di oggi è stata una pedalata senza esclusione di colpi … colpi di scena intendo. Primo, piove a dirotto, cosa che in effetti qui all’equatore non mi dispiace affatto, se non fosse per il tragitto che non prevede un solo chilometro d’asfalto!!! Alle sette e mezzo la marea è ancora alta e quindi niente spiaggia, questo già lo sapevo e non l’avevo dunque messo in conto. Nella pousada dov’ero ospitato mi dicono che ci sarebbe stato Heraldo, un signore piuttosto anziano, disposto a caricarmi la bici sul suo buggy per portarmi fino al fiume attraverso un percorso sabbioso all’inverosimile. Un viaggetto di una decina di km, molto interessante, divertente e pure riposante !!! Ottima scelta !!! Giunti al fiume lì c’è un ragazzino più o meno di 14 anni disposto a traghettarmi dall’altra parte fino a Corumbau.
E fin qui tutto bene. Ma dal fiume in poi inizia un vero e proprio calvario: sabbia, pietre e fondo sconnesso d’ogni genere. Arrivato all’altezza di una proprietà privata apro il cancello e mi avventuro per un paio di km attraverso pascoli che ad un certo punto si aprono sulla spiaggia … purtroppo però dall’alto di una falesia di 30-35 m !!! Dietrofront. Finalmente trovo un passaggio al mare, lo imbocco, è poco dopo mezzogiorno, la marea è al minimo. Pedalo per una decina di km lungo la spiaggia, poi incrocio un’area allagata impossibile da attraversare. Disperato sto per tornare indietro quando da una capanna che non avevo neppure visto qualcuno mi grida qualcosa. E’ come sospettavo un pescatore, mi dice di aspettare lì, torna dopo alcuni minuti con i “rinforzi” … forse il suo giovane figlio. Tiro giù le borse e … bicicletta in testa … inizia il guado di questa parte allagata. Giunto dall’altra parte mi dicono che per raggiungere Cumuruxiba via spiaggia non ci sarebbero stati più problemi … eh eh, magari !!! Dopo pochi km sono fermo di nuovo, ci sono delle formazioni rocciose decisamente insormontabili con la bici carica. Rassegnato, sul gps individuo una “via d’uscita” di emergenza … saranno altri venti km di sabbia, fango … e tante salite. Arrivo a Cumuraxiba sfinito; la mia tappa di oggi avrebbe dovuto essere Prado, 37 km da qui, ma decido comunque di fermarmi qui.
06-APR-2014: Cumuruxatiba - Caravelas
92km/H333m
Lascio Cumuruxatiba all’alba. E’ il silenzio più assoluto, solo qualche alito di vento ed il rumore delle onde del vicino oceano. Ancora strada di terra, ancora profondi solchi scavati in un’arenaria che con le forti piogge di questi giorni non ce l’ha fatta. Ogni tanto, al di là di immense distese di eucalipti, intravvedo il mare. Passo per ben due volte in territori dove, qua e là, compare la scritta “Reserva indigena Pataxo”. … mah, chissà se saran veramente Pataxo !!! Riprendo la mia strada di terra e, ogni qual volta la marea me lo consente, ritorno a percorrere la spiaggia. Pedalando con enorme dolcezza cerco di andare con lo sguardo oltre l’orizzonte e lì, come per incanto mi tornano alla mente quelle belle parole di José Luís Peixoto che più o meno dicevano così: “Havia semanas que, em todas as horas do dia, a paisagem inteira era o océano, aquela linha e o céu. O océano mudava de tom, è certo. O ceu também: de madrugada, começava escuro e, aos poucos, como um sorriso, clareava. Ao medio-dia tornava-se incandescente. Nessas horas gastava toda a sua força … mas depois o céu começava a ceder e, sem remedio, voltava a escurecer”.
.... con gli opportuni adattamenti, le mie giornate sono più o meno così (…) Arrivo a Caravelas che fa già scuro. Il porticciolo, le stradine del centro, la chiesa “verde smeraldo”, una tranquillità assoluta. Che bellezza, ancora un posto … decisamente fuori dal tempo.
07-APR-2014: Caravelas - Itabatã
80km/H290m
Mi alzo alle cinque per trovarmi al porto con Josè. Ha una barchetta a dir poco microscopica e la cosa mi spaventa non poco. L’imbarco avviene da un pontile traballante alto due metri abbondanti rispetto al bordo della barca. Ho una paura tremenda di finire in acqua e le operazioni di trasbordo di bici, borse, ecc. risulta essere piuttosto laboriosa ed incerta. Poi con un imbuto e una tanica da dieci litri vedo che fa il “pieno”, poi finalmente con una bella manovella mette in moto il rumorosissimo motore e si parte per una traversata che risulterà ben più lunga del previsto. Tre ore così, in mezzo ad un dedalo di larghi canali e mangrovie fino a raggiungere il porto di Nova Viçosa dall’altra parte del Rio Caravelas.
Il mio viaggio prosegue per Mucurì ma poi, problemi meccanici, mi impongono un alquanto inaspettato cambio di programma … e di itinerario. E sì, proprio così: purtroppo la sabbia, il fango, l’acqua di mare, e le forti discese con fondo sconnesso hanno lasciato il segno: i freni, in pratica, non esistono più !!!! Ora devo per forza passare per qualche grossa città.
08-APR-2014: Itabatã - Linhares
[ de ônibus ]
Il problema dei freni è senza dubbio prioritario a tutto il resto e devo assolutamente risolverlo prima di riprendere il viaggio. Ad Itabatã, la cittadina dove mi sono fermato per il pernottamento, i freni a disco non li hanno purtroppo mai visti .... o meglio, li han sì visti ma non sono per niente diffusi.
Così, come già mi immaginavo, decido di puntare su un grosso centro. Vado dunque alla stazione delle corriere e compro un biglietto per Linhares (Espirito Santo). Il viaggio dura circa tre ore ed è lungo tutta la BR-101, una delle arterie principali del Brasile. Un po’ a sorpresa, a differenza di TUTTE le altre strade fatte finora questa è decisamente stretta e trafficata all’inverosimile. Prendendo la corriera credo di aver fatto senz’altro la cosa migliore.
Arrivo a Linhares per mezzogiorno e subito mi metto alla ricerca di un negozio/officina di biciclette. Dopo averne provate senza successo un paio, la terza è quella buona !!!! Si chiama Casa São José, hanno un po’ di tutto. Ricardo, il capetto, guarda i freni a disco (idraulici !!) e mi dice, con estrema sicurezza: “Tranquillo, abbiamo quel che serve”. Sostituzione delle pastiglie con relative molle, spurgo e cambio dell’olio, regolazione generale e relativa lubrificazione, più manodopera per quattro ore buone … totale 80 R$, 25 Euro circa … la bici è ora come nuova !!!
Qui sotto ecco le pastiglie e la molla com’erano ridotti dopo la “cura sabbia e sale del litorale”.
Beh, devo dire che ne valeva la pena … ma comunque da domani, ho deciso, basta spiagge !!!!
09-APR-2014: Linhares - Mariana
[ de carro ]
La giornata a Linhares è letteralmente volata via.
Nei giorni scorsi avevo già preso in considerazione la possibilità di "accorciare" una parte del viaggio, il tratto in pratica che va da Linhares a Mariana, importante centro storico nonché punto di passaggio strategico lungo la Estrada Real. Così ieri sera, dopo essere andato presso la stazione delle corriere e avere constatato che l’operazione in pullman sarebbe stata tutt’altro che semplice, ho provato chiedere a qualche taxista lì fuori se fosse stato disponibile al trasferimento in auto. Detto e fatto: stabilito l’importo, concordo con Luiz la partenza alle cinque del mattino di oggi.
Un bel viaggetto non c’è che dire, lui un chiacchierone, in sottofondo la splendida Paula Fernandes e il sempre ineguagliabile Fagner, fuori un percorso che si fa sempre più montuoso lungo distese infinite di palme da cocco, banani e piantagioni di caffè. E così ora mi trovo a Mariana, già anticamente capitale della Capitaneria del Minas Gerais, nel XVII secolo una delle più grandi città per l’estrazione dell’oro della corona portoghese.
Da qui inizia il mio percorso lungo la Estrada Real.
12km/H496m
Qui da Mariana, Minas Gerais, inizia dunque oggi, ufficialmente, il mio percorso lungo il così detto Caminho Velho della Estrada Real.
Cos'è l’ Estrada Real:
Estrada Real era il nome con cui veniva identificato tutto quel complesso di strade rurali che all’epoca della colonizzazione del Brasile da parte della Corona Portoghese venivano man mano aperte nel processo di esplorazione e sfruttamento economico delle enormi risorse di quella nuova terra. Nella seconda metà del XVII secolo, in coincidenza con la crisi economica della canna da zucchero e all’espulsione dei colonizzatori olandesi da quelle aree (1654) si rese necessario trovare nuove risorse e più appetibili interessi economici. Ciò portò vari imprenditori ed operatori economici , soprattutto dell’area di San Paolo, in particolare meticci portoghesi con indigeni e conosciuti all’epoca con il nome di bandeirantes, a organizzare una serie di spedizioni (bandeiras) nei territori interni di quelli che sarebbero più tardi diventati gli stati di San Paolo, Rio de Janeiro e Minas Gerais.
La parte “bassa” dell’ Estrada Real che collega Ouro Preto al litorale fluminense lungo la costa atlantica prende il nome di Caminho Velho.
Lungo questa via transitava tutto l’oro raccolto per essere dapprima imbarcato nella città di Paraty con destinazione Rio de Janeiro e poi Portogallo.
Oggi
Oggi, 10 aprile 2014, la giornata inizia proprio bene: un’ottima colazione improntata alla tradizione mineira con dolci e soprattutto con l’immancabile pão de quejo. Mi trovo a Mariana, circa 700 m.s.l.m., sono le sette e mezzo e la temperatura, 27 °C, semplicemente ottimale. Ripasso per la Praça Minas Gerais per qualche foto, poi imbocco la via per Ouro Preto.
Tappa brevissima, solo 12 km … tutti in salita però !! Lungo il percorso mi fermo a visitare la miniera d’oro, ormai esaurita …, nota con il nome di Minas da Passagem. Terminata la visita, via per Ouro Preto.
Ispirato dalla posizione all’apice di una salita da brivido, mi fermo alla Pousada Solar do Carmo dove un ciclista di passaggio, aspirante cicloviaggiatore dice lui, lascia per un momento la propria ragazza e viene da me per chiedermi da dove venissi e per “immortalarsi fotograficamente” a fianco di un vero cicloviaggiatore !!! … eh eh, anche questo è cicloviaggiare !!
La giornata continua per il bel centro di Ouro Preto dove, in Praça Tiradentes stanno allestendo un grande palco per le ormai imminenti Celebrações da Inconfidéncia Mineira (21 aprile 1792), in pratica l’insorgere dei primi movimenti popolari contro il dominio portoghese.
Fermata alla miniera d'oro Mina da Passagem |
L' arrivo a Ouro Preto |
Io e l'aspirante cicloviaggiatore |
Ouro Preto, cuore del barocco mineiro e già città più popolosa del Brasile all’epoca della colonizzazione dell’intera area per attività legate allo sfruttamento dei diamanti e dell’oro, è anche una delle città più ricche di storia dell’intero Paese. Una visita al suo ricco patrimonio museale (Inconfidência, Casa dos Contos, Casa dos Inconfidentes, Museu do Oratório) rappresentano una rapida chiave di lettura della sua, tutto sommato, breve ma coinvolgente storia.
BREVEMENTE:
attorno il 1789 la cospirazione per l’indipendenza dal Portogallo attirò qui in Ouro Preto molte persone appartenenti all'esercito e agli ambienti dei sacerdoti, degli intellettuali e poeti. Joaquim da Silva Xavier, conosciuto con lo pseudonimo Tiradentes, diventò l'esponente più visibile ed entusiasta di questo movimento indipendentista. Tre persone che avevano aderito alla rivolta però tradirono la causa e rivelarono i piani al governo. I ribelli vennero arrestati nel 1789. Le procedure legali contro i cospiratori vennero attuate dal 1789 al 1792. Il tenente colonnello Francisco de Paula Freire de Andrade, Tiradentes, José Álvares Maciel, e altri otto vennero condannati alla forca. Altri sette vennero banditi e condannati a vivere nelle colonie africane, e gli altri vennero assolti. Durante il processo, la Regina Maria commutò le condanne capitali in bando per tutti, eccetto per le persone le cui attività erano state giudicate particolarmente gravi. Tiradentes si assunse la piena responsabilità delle sue azioni e della creazione del movimento ribelle. Venne imprigionato a Rio de Janeiro e impiccato il 21 aprile 1792. Il suo cadavere venne fatto a pezzi, poi mandati a Ouro Preto nella capitaneria di Minas Gerais, per essere esposto nei luoghi in cui lui aveva diffuso le sue idee. L'anniversario della sua morte, appunto il 21 di aprile, viene celebrato come festa nazionale in tutto il Brasile.
Villa café ... finalmente un buon café expresso |
Lapide commemorativa posta alla base del monumento dedicato a Tiradentes nel centro di Ouro Preto |
56km-H1296m
Dopo un calorosissimo saluto da parte degli ospiti della pousada mi incammino per un interminabile saliscendi prima verso Ouro Branco e poi Conselheiro Lafaiete. Tragitto di scarsa soddisfazione, con pochi spunti fotografici, tutto asfaltato, trafficato, noioso. Speravo in qualcosa di meglio all’altezza della Casa de Tiradentes circa 8 km dopo Ouro Branco … ma lì è tutto abbandonato, decisamente un trattamento ingeneroso per chi è poi passato alla storia del Brasile come il maggiore artefice della sua indipendenza dal Portogallo !!!
E vabbè, fine di giornata piuttosto tranquillo in quel di … Lafaiete !!
La (presunta) casa di Tiradentes ( ... ) |
13-APR-2014:Conselheiro Lafaiete-Queluzito-Casa Grande-Lagoa Dourada-Bandeirinhas-Prados
92km-H1691m
Nonostante avessi una traccia di riferimento sul gps (… affidabile pensavo io !!!), mi sono ritrovato più di una volta su sentieri che finivano nel fango, in proprietà private chiuse da portoni e filo spinato, su tratti di percorso a dir poco IMPERCORRIBILI !!! Per il resto bei posti, molto meglio della tappa di ieri. Sono arrivato col buio e stanchissimo a Prados, qui non riuscivo neppure a trovare la pousada prenotata il giorno prima. Dopo una rapida doccia ho però avuto ancora le forze per andare in centro, solo 2 km da qui!!! Per le strade, davanti le chiese c’è tantissima gente, musica spacca timpani da tutte le parti … è la settimana santa mi dicono, questo è il Brasile penso io !!!
Appena lasciato C. Lafaiete, subito il primo marco dell' ER |
Appena imboccata l' ER, l'incontro con Raphael e Volney |
Sulla sinistra un bel termitaio ... cupim, come lo chiamano qui |
Prados, Bichinho, Tiradentes, Trilhos da Maria Fumaça, São João Del Rei
38km/H362m
Piccolo dettaglio sulla cena di ieri sera.
Sono arrivato a Prados suppergiù alle sette di sera, qui alle cinque e mezzo fa già buio. Ero letteralmente sfinito; una doccia rapida e sono ri-uscito a piedi dirigendomi verso il centro … circa un paio di km da dov’ero io. In centro, come ho già detto, è una gran festa per la settimana santa. Migliaia di persone, bancherelle d’ogni tipo, un frastuono assordante. Mi siedo al tavolino di una lanchonete e chiedo qualcosa da mangiare. In uno spazio ristrettissimo, aperto verso la piazza, ci sono due megaschermi che trasmettono a tutto volume due programmi diversi. Da fuori arrivano musiche d’ogni tipo, Tutti parlano e scherzano. Ad un certo punto si ferma a non più di un paio di metri da dov’ero io una fiat punto con due baldi giovani. Scendono e aprono il portellone del bagagliaio dove vi è installato un impianto stereo da, minimo, 10 megawatt. Mettono su una musica al massimo del volume e si siedono al tavolino vicino al mio con due belle birre. Vibra tutto, perfino la forchetta che tenevo in mano … eh eh, e io che mi sognavo una bella cenetta con sottofondo il canto delle cicale !!!
Vabbè dai, anche questo è Brasile !!!
Veniamo ad oggi. Giornata tranquilla, percorso prevalentemente affollato da piccoli borghi improntati all' artigianale, pochi km, poche salite …. però un gran mal di testa: per domani non ho ancora infatti la più pallida idea di dove mi fermerò, i centri abitati sono una rarità … e quando ci sono sono proprio quattro case !!!
Uscendo da Prados |
Passando per Bichinho |
"Fusca" (maggiolino) ... reliquia d'altri tempi ! |
Per le strade di Tiradentes |
Em busca de Maria Fumaça |
Maria Fumaça ... al riparo nella stazione museo di São João del Rei |
São João de Rei, "Architettura trifase" |
São João de Rei |
84km-H1455m
Sveglia anticipata con un gran fragore di pioggia. L’idea di dover percorrere più di 80 km su strade di terra ROSSA e pietre con un’altimetria stimata che passa i 1400 m proprio non mi piace. Per mancanza totale di alternative, mi incammino comunque per il tragitto impostato sul gps ma all’altezza della deviazione per Caquende-Capela do Saco … faccio finta di niente e tiro dritto in direzione Carrancas.
La statale fino ad Itutinga (BR-265) è abbastanza trafficata, poi però da qui in poi appena imbocco la MG-451 il traffico praticamente sparisce. Bellissimo percorso con salita finale di 2 km fatta a piedi … è la prima volta in questo viaggio !!
Sosta a Carrancas … e domani ancora tutta terra fino a Cruzilia !!
Deposito "specializzato" in Fusca e Brasilia (Brasilia, la mia prima macchina in Brasile) |
Madre Deus de Minas: Fusca d' epoca |
... che faccio, giro a sx o vado dritto ? |
"mata" biker ... chi ci finisce dentro è morto !!! |
Supermercado Rodrigo ... o Ponto Certo da Economia ... |
61km/H1137m (tutta terra)
La notte trascorsa è stata a dir poco burrascosa ed alle sette e mezza del mattino, ora della partenza, il cielo, nero, non promette niente di buono. Mi incammino comunque seguendo il percorso già programmato, un po’ rassegnato perchè so che fino a destinazione sarà tutta terra, sassi e, come al solito, gran salite.
All’altezza della storica Fazenda Traituba alcune foto d’obbligo.
Mi viene incontro un bel cavallo che sembra lì apposta per farsi immortalare. Nonostante le previsioni del mattino il cielo volge al sereno e la temperatura sui 25 °C mi aiuta non poco a concludere anche questa tappa. Arrivo a Cruzilia piuttosto stanco, mi fermo in un bar per bere qualcosa e per chiedere informazioni per dormire.
Trovo un centralissimo alberghetto antistante la chiesa di São Sebastião, tutta illuminata ed in festa per l’imminente processione.
ps: anche ieri sera mi sono cuccato una processione !!
64km/H842m
Oggi ho “disertato” l’Estrada Real optando per il più trafficato ma ben più scorrevole e "civile" asfalto (…). A parte il traffico appunto, tra l’altro neppure insopportabile più di tanto, la strada era bellissima, salite abbordabili, parecchi tratti ombreggiati, bellissimi panorami.
Arrivato a Pouso Alto nel primo pomeriggio, subito mi sono precipito in una pousada dove, complice il sole splendente, mi aspettava un bucato molto ben promettente.
Anche qui a Baependi fervono i preparativi per la processione di questa sera .... |
Baependi, desde 1924 "BAR FECHA NUNCA" ... tà fechado !!! |
Passando per la fresca piazza di Caxambù |
Lungo la bellissima BR-354 |
78km/H797m
Bel percorso, neppure troppo faticoso, metà terra e metà asfalto.
Ottimo il single-track lungo la ferrovia dismessa per Itanhandù segnalatomi sul posto da un tizio in bicicletta. Suggestivi e nitidi i panorami attraverso la Serra da Mantiqueira fino all’altezza di Cruzeiro.
Devo però purtroppo constatare che qui oggi è “scattato” il lungo ponte di Pasqua combinato con la festa nazionale dell’ Inconfidencia …. in pratica non si trova più un buco per dormire da nessuna parte !!!!
Il single-track lungo la ferrovia dismessa in direzione di Itanhandù |
Passando per Passa Quatro |
"Tracce" di ferrovia ... |
Cachoeira Paulista: "Architectural wires" |
Cachoeira Paulista: "Joga Cartas e Bùzios" ... ligue (12) 3101 3175 |
19km/H70m
Breve tappa tutt’altro che programmata quella di oggi … purtroppo problema di alloggi !!!
Domani comunque Cunha, poi, se tutto fila liscio, Paraty … e così potrò finalmente rivedere il mio sempre caro amico Atlantico.
Uscendo da Cachoeira Paulista (SP) |
Viva la "globalizzazione" della segnaletica: qui l'inizio della "PISTA CICLABILE" per Lorena (SP) |
66km/H950m
Avevo finalmente trovato una stanza in centro a Lorena a prezzo accessibile e perfino con aria condizionata !!! L’ideale per una notte di riposo al riparo da un caldo che certi giorni è veramente insopportabile. … e invece no !!! …a cominciare dalla mezzanotte fino all’alba, per celebrare la Pasqua mi hanno spiegato poi, sono andati in onda: prima qualcosa di simile a dei fuochi d’artificio, poi una nutrita banda di ottoni, poi canti … non saprei se di stampo religioso o cos’altro, poi mi è sembrato pure di sentire qualcuno che con il supporto di un megafono parlava alla folla … insomma un incubo !! E così questa mattina, tutt’altro che riposato … via, per forza, per Cunha !! Mentre pedalavo decisamente rilassato, pochi km dopo Guarantiguetà mi raggiunge un folto gruppo di cicloviaggiatori con al seguito un più che nutrito supporto di auto guidate dalle rispettive fidanzate, compagne, mogli …. Grande festa, mi danno un sacco di roba da mangiare (si vede che mi hanno visto patito!!) e un paio di bottiglie d’acqua. Foto di gruppo e via !!! Poco prima di Cunha mi fermo nella pousada che avevo chiamato il giorno prima … però non avevo capito che era cinque km prima della cittadina !!! Niente di male per carità … a parte il fatto che per prendermi qualcosa da mangiare per la sera mi sono dovuto fare 10 km extra, andata e ritorno, …con salite e discese annesse !!! … eh eh, e così domani passo per Cunha per la seconda volta !!!
Uscendo da Lorena il giorno di Pasqua |
Passando per Guarantiguetà il giorno di Pasqua |
Poco prima di Cunha l'incontro con un gruppo di ciclisti di Mariana |
Fino a Cunha per prendere qualcosa da mangiare per la mia cena di Pasqua |
59km/H1067m
Oggi, 21 aprile, qui in Brasile è festa nazionale. Si celebra “O dia da Inconfidencia” che coincide con la morte di Joaquim da Silva Xavier, più noto con il nome di Tiradentes, avvenuta il 21 aprile 1792, storicamente ritenuto il maggiore artefice di quel movimento di disobbedienza alla corona portoghese che avrebbe portato pochi anni più tardi all’indipendenza del Brasile (7 settembre 1822).
Per me invece è semplicemente un gran giorno, è la tappa dell’arrivo a Paraty, una delle più suggestive, forse (ma solo forse …) la conclusione di questa mia bella e lunga avventura in Brasile.
Il percorso, a cominciare dalla pousada in cui ho pernottato (posta 5 km prima di Cunha) è praticamente tutto in salita fino alla linea di confine tra gli stati di São Paulo e Rio de Janeiro dove, tra l’altro, finisce l’asfalto.
Da questo punto in poi, posto a 1500 m.s.l.m., segue un tratto che vorrei definire, dal mio punto di vista, semplicemente glorioso.
E’ una discesa folle lungo una strada, che a tratti non c’è, fino al mare (oltre 20 km) attraverso la così detta mata atlantica della Serra do Mar, una vegetazione tutt’intorno impressionante, un’umidità che riusciva ad appannare gli occhiali nonostante fossi in continuo movimento, rocce che trasudavano acqua da ogni parte, per finire poi con l’avvistamento del mare e della baia di Paraty. Un’emozione veramente unica !!
Ora sono dunque a Paraty, solo una breve pausa, … giusto il tempo per organizzarmi per raggiungere Rio de Janeiro.
... un ultimo saluto alla mia bella di Cunha !! |
... lasciando Cunha |
AVVISO: dal km 70 ... solo 4X4 !!! |
Confine tra gli stati di Rio e São Paulo ... qui finisce l'asfalto !! |
Scendendo verso Paraty lungo un percorso che definirei semplicemente "glorioso" |
In lontananza la baia di Paraty |
L' arrivo a Paraty |
Eccomi dunque a Paraty … ed ora devo organizzarmi per raggiungere Rio de Janeiro.
22-APR-2014: Paraty
|
Prima ancora di rilassarmi un momento e visitare la tanto immaginata e sognata Paraty, devo ancora ben capire domani cosa farò. Avrei voluto arrivare a Rio de Janeiro pedalando ma quasi 300 km ed una strada che ho paura essere troppo trafficata alla fine mi fanno desistere.
Ad un certo punto, neanche farlo apposta, passando davanti la vetrina del Bike Show, un negozio di biciclette proprio in centro, ho come una specie di visione. Dietro ad un po' di materiali vari, ruote e telai c'è uno scatolone ... lo riconosco ad occhio nudo: 140X80X20 .... è proprio quello che mi serve!! Entro, gli lascio 10R$ ... e me lo porto via !!!! Torno nella mia pousada, "impacchetto" in pochi minuti la bicicletta, poi esco nuovamente e chiedo in giro per un "motorista" disposto a portarmi fino a Rio la mattina dopo.
In pochi minuti sistemo magnificamente il tutto e posso così finalmente permettermi di fare il turista un po' come tutti gli altri esseri normali.
Dunque domani si va a Rio ... in macchina però !!!
Qui sotto ... un po' in giro per Paraty:
23-APR-2014: Paraty - Rio de Janeiro [ de carro ]
Oggi dunque rapido "cambio di scenario": in
macchina con il mitico Wagner, fanatico di automobili, da Paraty a Rio de
Janeiro.
Un percorso di circa 270 km, in effetti molto meglio di come
me l'ero immaginato. In particolare i primi 150 km lungo la BR-101 fino ad
Angra dos Reis, scenari veramente favolosi.
Poi, con l' approssimarsi a Rio ed imboccando l' Avenida
Brasil, qualche favela qua e là ...beh sì, il panorama decisamente cambia.
A Rio de Janeiro oggi è O Dia de São Jorge ed è
festa in tutto il municipio.
Le strade sono deserte mentre i parchi, le spiagge, i musei della
zona "centro" straripano di persone.
Ecco finalmente una Rio molto diversa da come l'ho sempre
vista.
Perchè mai "BRAZIL" e non "BRASIL" ??? ... che sia un falso ?? |
Una giornata di pioggia incessante; sono stato incerto sino all'ultimo momento se uscire a piedi o in bici ma poi la grande curiosità e la tentazione di percorrere la ciclabile che segue integralmente l' Avenida Atlantica hanno avuto la meglio.
Dunque il più classico dei circuiti: da Rio Centro fino al MAM-Museu de Arte Moderna sulla Enseada da Gloria seguendo in buona parte una pista ciclabile.
Poi da qui è tutta una bellissima ciclabile che segue la costa passando per Flamengo, Botafogo, Leme, Copacabana, Ipanema, Leblon.
Poi ancora il giro integrale della "Lagoa" e ... solo un timido inizio alla "scalata" che porta ao Corcovado ... veramente troppa pioggia e qui pure veramente troppo traffico !!!
Comunque in totale 61 km in giro per Rio, tutti sotto la pioggia, ... e chi l'avrebbe mai detto !!!
25-APR-2014: in giro per Rio
RdJ: "Vecchio&Nuovo" |
RdJ: "Vecchio&Nuovo" |
RdJ: "Vecchio&Nuovo" |
RdJ: "Rio in formato excel" |
RdJ: Ron Mueck, MAM-Museu de Arte Moderna |
RdJ: Ron Mueck, MAM-Museu de Arte Moderna |
RdJ: Ron Mueck, MAM-Museu de Arte Moderna |
RdJ: Ron Mueck, MAM-Museu de Arte Moderna |
RdJ: Museu de Belas Artes |
RdJ: Museu de Belas Artes |
26-APR-2014: Rio de Janeiro - L.go do Boticario
Uno dei luoghi più romantici di Rio e anche uno dei meno conosciuti sia dai turisti di professione che dagli stessi carioca, è senza dubbio il così detto “Largo do boticario”. Si tratta di una piccola piazza su cui si affacciano costruzioni dipinte con colori sgargianti che risalgono agli inizi del XIX secolo. Il Largo do Boticário prese questo nome in onore di un gentiluomo portoghese, un certo Joaquim Luiz da Silva Souto, che lì in passato gestiva un boticário, ovvero una farmacia, frequentata dalla famiglia reale.
Nel lontano giugno del 1984, in uno dei miei frequenti viaggi in Brasile, ebbi l’occasione, la fortuna e l’onore di conoscere Roberto Alves, un artista plastico di Rio che a quel tempo esponeva le proprie opere in una galleria situata in una laterale all’ Av. Princesa Isabel di Copacabana.
Ciò che allora mi piacque e a cui non fui capace di resistere fu una rappresentazione di sicuro pregio artistico, eseguita con la tecnica del bassorilievo, appunto della facciata centrale del Largo do Boticario.
Da allora quella “facciata” è nella mia casa e Roberto Alves, che oggi non c’è più, è e rimarrà uno dei nomi dell’arte brasiliana a me senz’altro più cari.
E così oggi, ultimo mio giorno a Rio, ho voluto dedicare la mattinata ad un sopralluogo mirato … ancora una volta lì per vedere da vicino quelle facciate e cercare di immaginare come queste possano avere ispirato Roberto Alves nell’esecuzione della sua nobile ed appassionante attività.
PS: purtroppo il luogo appare oggi semiabbandonato ed il degrado generale, aiutato dall'umidità e da una vegetazione straripante, sembrano non lasciare scampo ad un collasso sempre più imminente. Peccato!!!
27-APR-2014: il giorno del ritorno, fine di un viaggio appassionante
Dunque con l’arrivo prima a Paraty e poi con il “trasferimento” a Rio de Janeiro, circa 270 km più a nord, si è completato questo mio lungo viaggio sulle due sponde opposte dell’Atlantico il cui filo conduttore, vissuto sin dall’inizio niente di più che come un sogno, era semplicemente ripercorrere, idealmente s’intende, tutte le fasi che hanno caratterizzato la scoperta, la colonizzazione e infine l’indipendenza del Brasile. Un primo viaggio nel 2011 lungo la costa Nordestina da Salvador de Bahia a Fortaleza, poi nel 2013 un appassionante viaggio attraverso la storia del Portogallo, infine quest’ultimo viaggio da Salvador de Bahia a Paraty, e poi Rio, passando dapprima attraverso il cuore storico do descobrimento lungo la costa e poi attraverso i luoghi essenziali dell’epoca coloniale che furono significativo teatro di fatti che portarono prima all’esplorazione, poi allo sfruttamento, alla schiavitù e alla rapina, inutile inventarsi terminologie diverse, delle enormi ricchezze trovate in questo nuovo continente.
Un viaggio nel complesso molto positivo in cui mi sono stati sempre di sostanziale aiuto la lingua innanzi tutto, poi l’incondizionata passione per taluni aspetti culturali tra cui spicca l’universalità delle diversissime espressioni musicali di questo paese, poi ancora i non pochi contatti in loco che sempre mi hanno incoraggiato dandomi suggerimenti e offrendomi supporto.
Mi rimane l’esperienza di avere conosciuto molto più da vicino, quasi dall’interno mi verrebbe da dire, questi due meravigliosi paesi.
Mi rimane il ricordo di certe impalpabili atmosfere portoghesi, delle sconfinate ed ancora, da non credere, totalmente selvagge spiagge nordestine del Brasile, fiumi immani che si aprono in mare in infiniti labirinti di acque salmastre dove crescono solo le mangrovie, aree montuose dell’interno dove per decine di chilometri non si vede un’anima viva.
E poi la cosa più importante: la gente, quella che ti parla, ti chiede, ti aiuta.
QUI SOTTO
Ancora in giro per Rio, questa volta ao Jardim Botanico, cercando di chiarire una volta per sempre i miei mille dubbi circa l'effettiva esistenza do Pau Brasil, ovvero di quell'albero che la storia vuole essere stato la vera origine del nome BRASIL (...)
Bela viagem, estou acompanhando. Mas esses trechos de areia devem ser difíceis! Abraços.
ReplyDeleteOì Paulo, difíceis sim ... mas não como as subidas da ER !!!
ReplyDeleteAbraços
Corrado
Grande Corrado, bellissimo viaggio, che invidia!!
ReplyDeletebelas fotos. A Estrada Real é veramente muito difícil por causa das subidas imensas. Abraços.
ReplyDeleteOlá, Conrado, sou o Rafael e estou escrevendo para agradecer por compartilhar comigo essa bela experiência que me permitiu conhecer melhor o meu próprio país pelos olhos de um italiano bem brasileiro e lusitano nos seus modos... eu concordo: tudo é muito bonito, mas acima de tudo está a gente, as pessoas, da mesma eu encontrei na Itália esse acolhimento e por isso tenho muita alegria na minha vida!
ReplyDeleteMuito obrigado Rafael, o Brasil e todo o seu povo è magnifico!!
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