… avevo a lungo provato ad immaginare come avrebbe potuto, e dovuto, essere un eventuale mio viaggio in bicicletta in Sicilia. Innanzitutto mi ero immaginato l’arrivo, il più classico possibile, ovvero quello che lasciandosi alle spalle Villa San Giovanni sulla terraferma in Calabria, e la Sicilia a soli due miglia marini di distanza, mi avrebbe permesso di intravvederne la sua sagoma ed assaporarne la sua aria ancor prima di metterci piede, ...di sentirla ancor prima di arrivarci insomma.
… poi pensavo alla “storia infinita del ponte”, immaginando, fantasticando e temendo. Sarei mai riuscito a farmene un’idea oggettiva lasciando da parte, per quanto possibile, le emozioni, i sentimenti, i ragionamenti, i tanti numeri di macroeconomia che con una certa ciclicità ci vengono propinati da questo piuttosto che da quell’altro esecutivo?
Della Sicilia ho sempre avuto davanti a me un’immagine alquanto contrastata e senz’altro tassellata da tanti, troppi e più o meno fondati, stereotipi, pregiudizi e luoghi comuni.
Della Sicilia ho sempre avuto davanti a me un’immagine alquanto contrastata e senz’altro tassellata da tanti, troppi e più o meno fondati, stereotipi, pregiudizi e luoghi comuni.
Poi, pochi giorni prima della partenza, cercando nella letteratura recente nel coraggioso e, confesso, un po' presuntuoso tentativo di farmi una “piccola cultura”, finivo col rimanere letteralmente "rapito" da questa alquanto accattivante e totalmente coinvolgente breve descrizione tratta da “L’isola plurale” di Gesualdo Bufalino:
“Quando pensiamo alla Sicilia, solitamente lo facciamo seguendo due percorsi ben distinti: o immaginiamo le sue coste, le sue splendide isole, le città d'arte, l'Etna innevato, oppure ricordiamo i suoi morti per mafia, l'eroismo di magistrati e poliziotti, il "pizzo" e i "pizzini", gli scempi edilizi degli ultimi decenni … la piccola criminalità, il degrado. In realtà la Sicilia è molto di più, è un'isola «plurale», che soffre, nel bene e nel male, di un «eccesso d'identità». Immaginarla è come guardare all'interno di un caleidoscopio nel quale i piccoli frammenti di plastica colorata si scompongono e si ricompongono in un'infinita serie di immagini affatto diverse l'una dall'altra, ma tutte di grande verità e suggestione”.
“Quando pensiamo alla Sicilia, solitamente lo facciamo seguendo due percorsi ben distinti: o immaginiamo le sue coste, le sue splendide isole, le città d'arte, l'Etna innevato, oppure ricordiamo i suoi morti per mafia, l'eroismo di magistrati e poliziotti, il "pizzo" e i "pizzini", gli scempi edilizi degli ultimi decenni … la piccola criminalità, il degrado. In realtà la Sicilia è molto di più, è un'isola «plurale», che soffre, nel bene e nel male, di un «eccesso d'identità». Immaginarla è come guardare all'interno di un caleidoscopio nel quale i piccoli frammenti di plastica colorata si scompongono e si ricompongono in un'infinita serie di immagini affatto diverse l'una dall'altra, ma tutte di grande verità e suggestione”.
Innanzi tutto l’onnipresente quotidiano contrasto: la bellezza e lo scempio, l’intelligenza, l'intraprendenza, l'onestà, la rassegnazione.
E' vero, non c’è una sola Sicilia, e i modi per vederla, leggerla, sentirla e interpretarla sono veramente molteplici.
Ho pedalato per ventiquattro giorni tra scenari spettacolari, testimonianze storiche senza eguali e, inutile nasconderlo, abbondanti esempi di una realtà "poco edificante".
Ho sempre incontrato gente squisita e fiera, a volte visibilmente frustrata e rassegnata.
Ventiquattro giorni in cui non ho fatto altro che pensare,
con marcata ossessione, a ciò che questa incredibile isola potrebbe essere ma
purtroppo non è.
Già percorrendo la costa calabra da Reggio a Scilla e
vedendo a così poca distanza la costa siciliana ero costantemente percorso da
un incontenibile bisogno di vederla e confrontarla con l’immagine frutto della
mia fantasia.
Già la costa calabra tuttavia mi faceva presagire che anche
dall’altra parte non sarebbero state tutte rose e fiori. Non lo nascondo affatto,
il degrado di qua come di là è stato l’elemento determinante che più d’ogni
altra cosa ha segnato buona parte del mio viaggio .... peccato !!!
Comunque ora, a viaggio concluso, mi è rimasta certamente un'enorme amarezza ma, al tempo stesso, una grandissima voglia di ritornarci.
I numeri del viaggio:
.... e per quanto concerne "il ponte", vi assicuro, ancora e per fortuna il ponte non c'è !!!
Comunque ora, a viaggio concluso, mi è rimasta certamente un'enorme amarezza ma, al tempo stesso, una grandissima voglia di ritornarci.
I numeri del viaggio:
- 1451 km, dislivello totale 10910 m
- [Giorno_01]: 06-Ott-2012 Volo Milano - Reggio Calabria, 10km/---m, B&B "Al teatro"
- [Giorno_02]: 07-Ott-2012 Visita Reggio Calabria e dintorni, 50km/---m, B&B "Al teatro"
- [Giorno_03]: 08-Ott-2012 Reggio Calabria - Messina, 40km/---m, B&B "La mezza luna"
- [Giorno_04]: 09-Ott-2012 Messina – Linguaglossa, 82km/770m, B&B "Casa Mauro"
- [Giorno_05]: 10-Ott-2012 Linguaglossa - giro gole dell' Alcantara, 60km/950m, B&B "Casa Mauro"
- [Giorno_06]: 11-Ott-2012 Linguaglossa - giro sull' Etna, 42km/1250m, B&B "Casa Mauro"
- [Giorno_07]: 12-Ott-2012 Linguaglossa - Catania, 62km/502m, B&B "Globetrotter"
- [Giorno_08]: 13-Ott-2012 Catania - Siracusa, 91km/362m
- [Giorno_09]: 14-Ott-2012 Siracusa e dintorni, 40km/150m
- [Giorno_10]: 15-Ott-2012 Siracusa - Portopalo, 80km/410m, B&B "La rosa del sud"
- [Giorno_11]: 16-Ott-2012 Portopalo - Ragusa Ibla, 100km/800m, B&B "Miraibla"
- [Giorno_12]: 17-Ott-2012 Ragusa Ibla - Caltagirone, 77km/832m, B&B "Gualtiero"
- [Giorno_13]: 18-Ott-2012 Caltagirone - Piazza Armerina , 45km/435m, B&B "Lautia"
- [Giorno_14]: 19-Ott-2012 Piazza Armerina - Palma di Montechiaro, 115km/495m, B&B "Mediterraneo"
- [Giorno_15]: 20-Ott-2012 Palma di Montechiaro - Sciacca, 87km/695m, B&B "Fazio"
- [Giorno_16]: 21-Ott-2012 Sciacca - Marsala, 96km/345m, B&B "Portanuova"
- [Giorno_17]: 22-Ott-2012 Marsala - Erice, 60km/750m, B&B "Il Carmine"
- [Giorno_18]: 23-Ott-2012 Erice - Monreale, 91km/925m, B&B "Duomo"
- [Giorno_19]: 24-Ott-2012 Monreale - Cefalù, 85km/315m, B&B "L&P"
- [Giorno_20]: 25-Ott-2012 Cefalù, B&B "L&P"
- [Giorno_21]: 26-Ott-2012 Cefalù - Palermo, 88km/450m (compresa "notturna"), Domus Carmelitana
- [Giorno_22]: 27-Ott-2012 Nei dintorni di Palermo: Santa Rosalia e Mondello, 50km/475m, Domus Carmelitana
- [Giorno_23]: 28-Ott-2012 Preparazione della bici per il ritorno e poi in giro per Palermo, Domus Carmelitana
- [Giorno_24]: 29-Ott-2012 Ancora in giro per Palermo e poi, alle ore 20:40, il volo di ritorno
.... e per quanto concerne "il ponte", vi assicuro, ancora e per fortuna il ponte non c'è !!!
06-07 ottobre 2012:
la partenza da Milano, poi un breve giro di ricognizione lungo la costa calabra
La partenza da Linate così come l’arrivo a Reggio C. avvengono in perfetto orario. Non ero mai atterrato a Reggio e le manovre di inversione di rotta sul cielo di Messina lasciano intravvedere prima le isole Eolie appena velate da una leggerissima coltre di nuvole, e poi Messina e lo stretto in quel momento attraversato da due grosse navi. Durante l’atterraggio guardo giù, curioso e attento, cercando di carpire al volo ciò che da lì a poco mi attendeva.
Al ritiro bagagli guardo scorrere con una certa ansietà le varie valige.
Purtroppo la sacca con la bicicletta tarda a farsi vedere. Tutti gli altri passeggeri se ne vanno quando ad un certo punto mi rendo conto che la sacca era rimasta impigliata sul nastro trasportatore in una curva al piano inferiore.
Mi getto a premere il pulsante d’emergenza, il nastro si blocca, e vado di corsa a bussare alla porta della Guardia di Finanza …dove però non c’è assolutamente nessuno.
Rassegnato stavo per uscire dall’area bagagli per andare a chiamare qualcuno quando improvvisamente il nastro si rimette in moto.
..ah, un sospiro di sollievo, qualcuno l’ha sbloccata e la bicicletta è salva!!!
Esco dall’area bagagli e mi dirigo verso l’uscita dell’aeroporto dove mi aspetta il sig. Natale col quale, il giorno prima, avevo concordato il passaggio in taxi fino al B&B in centro a Reggio.
Si presenta con un cartello con su scritto “Gerardo” …e vabbè, siccome in tutto l’aeroporto siamo solo noi due…è ovvio che era lì per me!!!
Arriviamo al B&B “Al Teatro”, in pieno centro, poco dopo l’una.
Le strade sono deserte e a non più di duecento metri scorgo il mare.
Porto dentro la bici, mi cambio ed esco.
Le vie del centro sono eleganti e ben tenute, il lunghissimo lungomare, contornato da magnolie secolari, semplicemente splendido.
Man mano che ci si allontana dal centro però la situazione cambia…poi, repentinamente, precipita.
Ecco … il tanto temuto degrado non si fa aspettare. Peccato davvero perché tutta l’area potrebbe essere un autentico paradiso.
Nel pomeriggio sistemo la bici e subito esco per metterla alla prova.
Poco dopo fermo un passante per chiedere se sapesse indicarmi il luogo esatto di dove si trovassero in quel momento, per via dell’infinito restauro, i Bronzi di Riace. Si chiama Luigi, ha sulla trentina e tiene per mano il figlio di nome Filippo.
Mi chiede di dove sono e quando gli dico che sono appena arrivato da Milano esclama ..”ah, che bello poter vivere là”. All’inizio non capisco, poi si lascia andare e con un’infinita amarezza comincia a dire che qui in Calabria la situazione è insostenibile, l’economia è ferma, non c’è lavoro, ...qui c’è la 'Ndrangheta, …punto e basta!!
Almeno dall’altra parte, in Sicilia, è tutto molto diverso, di là c’è la Mafia, la Mafia investe, la Mafia dà lavoro, la Mafia …
Rimango francamente frastornato, non so che dire, gli stringo comunque la mano e lo saluto.
Domani 8 ottobre, ponte permettendo, passo "dall’altra parte"
Domani, ufficialmente, inizia il mio viaggio in Sicilia.
Domani, ufficialmente, inizia il mio viaggio in Sicilia.
il passaggio dello stretto e l'arrivo a Messina
Ok, ora ho le prove…il “Ponte sullo Stretto” nel modo più assoluto e categorico semplicemente non c’è!! Qui sotto la foto del punto esatto di dove avrei dovuto trovare il primo pilone:
…e a questo punto, come tutti gli altri mortali, non mi resta che prendere un normalissimo ferry:
Oggi prima tappa in Sicilia: Messina.
Sbarcato dal traghetto, mi dirigo subito verso quella zona a
forma di uncinetto nel cuore della città che un signore a cui chiedo
informazioni mi dice essere qui nota con il soprannome di “la falce”.
“La falce”, splendidamente posizionata nel cuore di un’area marina unica nel suo genere, è in effetti oggi un delirio di capannoni fatiscenti, rottami d’ogni genere e immondizie sparse ovunque.
“La falce”, splendidamente posizionata nel cuore di un’area marina unica nel suo genere, è in effetti oggi un delirio di capannoni fatiscenti, rottami d’ogni genere e immondizie sparse ovunque.
C’è una caserma della Marina Militare e un distaccamento
della Capitaneria di porto. Sembrano esserci pure le rovine di quella che,
tempi addietro, avrebbe potuto essere una fortezza a difesa della città.
Nei progetti dell’amministrazione cittadina pare si voglia ora radere al suolo tutto per ricavarci un grande parco cittadino (…).
Nei progetti dell’amministrazione cittadina pare si voglia ora radere al suolo tutto per ricavarci un grande parco cittadino (…).
Per il resto la città è a dir poco caotica con un traffico
decisamente sproporzionato rispetto alle sue dimensioni.
Veramente difficile percorrerla in bicicletta.
Domani prima vera tappa: destinazione Linguaglossa ai piedi
dell’ Etna.
da Messina a Linguaglossa
Siamo a Messina, sono le otto del mattino, mi trovo nella
parte terminale di Viale Giostra e il traffico è a dir poco
infernale.
Fermo un signore non particolarmente anziano per chiedere quale sia secondo lui
la via migliore per uscire da quel caos. Lui comincia a parlare, …e poi parla
parla e parla!
L’amarezza gliela vedo in faccia, negli occhi …nel movimento
delle mani.
Mi racconta di com’era Messina quando era giovane lui, …oggi purtroppo è così e non c’è alcun segnale di come la situazione possa cambiare.
Mi racconta di com’era Messina quando era giovane lui, …oggi purtroppo è così e non c’è alcun segnale di come la situazione possa cambiare.
Continuo il mio viaggio verso sud.
Per 30 km l’Orientale Sicula SS114 è semplicemente orribile,
poco traffico ma spazzatura e degrado …veramente tanto.
Solo verso Sant’Alessio Siculo, Forza d’Agrò, Letoianni,
Taormina e Giardini …il panorama cambia.
Passato Giardini lascio la costa e mi dirigo verso
Piedimonte Etneo e Linguaglossa.
Il panorama cambia…la spazzatura no.
Linguaglossa, 550 m.s.l.m. ai piedi dell'Etna, a prima vista, non mi dispiace
affatto. Peccato che tutta l’area antistante la Chiesa Madre sia tutta
transennata per il rifacimento del selciato…a fine lavori sarà senz’altro
bellissima.
A Linguaglossa faccio campo base.
le Gole dell'Alcantara e il Castello di Calatabiano
Oggi giornata decisamente positiva anche se, a dire il vero, la giornata non inizia proprio bene bene… Infatti subito alla partenza, prendo una stradina in direzione Castiglione Siculo che però dopo circa 5 km risulterà essere … “sbarrata per frana”, ciò costringendomi a tornare indietro e prendere per forza la provinciale.
Passo Castiglione, Francavilla e arrivo a Motta Camastra dove vi è l’accesso alle gole dell’Alcantara.
Da bravo turista, previo pagamento del biglietto, le visito e le ammiro come fan tutti.
Il ritorno però si rivela decisamente più interessante.
A pochi km da Giardini, attraverso l’Alcantara portandomi sulla sponda destra e proseguo per Calatabiano lasciando ad un certo punto l’asfalto.
Costeggio per circa 8 km il fiume lungo un sentiero che alterna tratti allagati, tratti fangosi, sabbiosi e ghiaiosi. Niente di particolare se non fosse che a un certo punto, riprendendo l’asfalto, vedo una freccia che indica “Castello di Calatabiano”.
Lo giuro, mai sentito.
Ad un certo punto scorgo il castello sulla sommità di una collina.
Per arrivarci c’è una funicolare modernissima. Sono assolutamente solo.
Chiedo alla ragazza della biglietteria se da là sopra sia poi possibile, eventualmente (...), scendere in bicicletta.
Mi guarda come se fossi matto, si consulta con un operaio che si trovava lì e, dopo qualche minuto, la risposta è affermativa.
Il rischio, ci tiene a precisare, è totalmente mio, ovviamente.
Mentre salgo con la bici nella cabina, ammiro il panorama che si fa via via sempre più bello.
Il castello, costruito originariamente dagli arabi attorno l’anno 1000 e successivamente rimaneggiato dai normanni, dagli svevi e dagli aragonesi è stato “recuperato” di recente e reso accessibile e fruibile attraverso interventi architettonici di chiara impronta moderna, secondo me decisamente di buon gusto e comunque molto ben riusciti.
Lasciato il castello, non mi resta che avventurarmi per la discesa, a tratti, incredibilmente ripida!!!
11 ottobre 2012:
il "Maestoso Etna"
L’Etna, luogo di incomparabile bellezza, è il più importante vulcano attivo d’Europa, supera i 3300 metri di altezza e con la sua forma conica domina il Mar Mediterraneo.
Sono partito da Linguaglossa (550 m.s.l.m.) e sono arrivato al Piano Provenzana a 1800 m.s.l.m., 20 km con pendenze medie del 7-8%, e punte del 13-14%, impiegando circa 3 ore e mezzo.
Arrivato al Piano Provenzana ho preso una escursione con un mezzo fuoristrada che da una quota di 1810 m ci ha portato a quota 2800 m percorrendo una pista tracciata fra suggestive distese di lava e sabbia vulcanica lungo la frattura apertasi durante l’eruzione del 2002.
12 ottobre 2012:
da Linguaglossa a Catania
Oggi breve percorso da Linguaglossa a Catania passando per Giarre, Acireale, Acitrezza e Acicastello.
Provenendo da nord e seguendo sempre il litorale, l’arrivo a Catania non è stato particolarmente difficile.
Colpisce subito l’architettura barocca dei palazzi del centro frutto della ricostruzione successiva al terremoto che nel 1693 devastò l’intera regione.
Altra nota è l’uso imperante della pietra lavica che conferisce a molti monumenti e strade un aspetto tetro e per un certo verso piuttosto deprimente.
L’influenza dell’Etna è pervasiva al punto che perfino la via principale si chiama come il vulcano che incombe minacciosamente a nord.
13 ottobre 2012:
da Catania a Siracusa ... BELLA SICILIA...BELLA ITALIA !!!
La prima foto qui sotto è l'ingresso al Summer Village ... purtroppo una scena che da alcuni giorni si ripete con una certa regolarità !!
13-14 ottobre 2012:
"La quiete dopo la tempesta", Siracusa
Breve tragitto da Catania a Siracusa passando per le “poco ridenti” località di Brucoli, Augusta e Priolo (le foto pubblicate ieri penso possano dare una chiara immagine di ciò che si vede, senza interruzione, mentre si pedala).
Decisamente più piacevole, per fortuna, l’arrivo a
Siracusa lasciando la SS114 e percorrendo gli ultimi 8 km sulla nuova pista
ciclabile lungo la costa e realizzata sul vecchio tracciato della ferrovia.
Sosta di due notti a Siracusa con visita alla splendida
Ortigia e alla sua bellissima Piazza del Duomo, al Castello Maniace, all’area
archeologica di Neapolis ( Teatro greco).
Siracusa? … per ora,
e di gran lunga, la più bella della Sicilia.
Domani destinazione Porto Palo di Capo Passero con sosta a Noto, cuore del barocco siciliano.
da Siracusa a Portopalo passando per Noto, cuore del barocco siciliano
Da Siracusa a Portopalo passando per Fontane Bianche, Avola, Noto, e Marzamemi.
Degna di nota la visita a Noto, autentico capolavoro del
barocco siciliano e città nella quale la ricostruzione totale che seguì il
cataclisma del 1693 conseguì i risultati più splendidi grazie all’opera di
alcuni architetti e progettisti le cui concezioni architettoniche
coincisero con il periodo d’oro dell’architettura barocca.
da Portopalo a Ragusa Ibla passando per "I luoghi del Commissario Montalbano"
Partenza sotto la pioggia e raffiche di vento da Portopalo di Capo Passero in direzione
di Isola delle Correnti, il punto più meridionale della Sicilia.
Tappe intermedie a Pozzallo e Sampieri, quest’ultima teatro
dei racconti di Camilleri incentrati sul commissario Montalbano (I luoghi de "Il Commissario Montalbano”)
Il viaggio prosegue poi per Scicli e Modica per concludersi
a Ragusa Ibla, quest'ultima autentica perla del barocco siciliano e, meritatamente,
Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
17 ottobre 2012:
da Ragusa Ibla a Caltagirone
Da Ragusa Ibla passando poi per Ragusa centro, Pedalino, Mazzarrone (“capitale dell’uva”), … per concludere, in salita, a Caltagirone a poco più di 600 m di altitudine.
Caltagirone è una delle cittadine appartenenti alla Val di
Noto, quest’ultima essendo dichiarata dall’Unesco “Patrimonio Mondiale
dell’Umanità” nel contesto del barocco siciliano.
Simbolo di Caltagirone sono indubbiamente i 142 gradini che
formano la “Scala”, una grandiosa scalinata che sale su una delle colline di
Caltagirone per portare i fedeli alla chiesa di Santa Maria del Monte.
da Caltagirone a Piazza Armerina
Da Caltagirone a Piazza Armerina passando per San Michele di
Ganzaria.
Visita alla Villa Romana del Casale (III-IV sec. A.C.).
Dalla guida di Giuseppe Di Giovanni, ispettore onorario per
i Beni Archeologici, leggo testualmente: “…due grandi eventi l’hanno aggredita
nel tempo: il terremoto del 346 d.C. e lo smottamento del 1161 che,
seppellendola, l’ha però salvata dall’insidia del tempo e dall’incuria
dell’uomo”. .. NON SERVONO ALTRE PAROLE !!!
Per il resto, visitandola, emerge la testimonianza eccezionale
di una grande civiltà che purtroppo non ci appartiene più. ...momenti per
meditare...
da Piazza Armerina a Palma di Montechiaro: nel feudo della famiglia Lampedusa
20 ottobre 2012:
da Palma di Montechiaro a Sciacca passando per Agrigento e l' estroversa Mazara del Vallo, con una delle più grandi flotte di pescherecci del Mediterraneo
Sicilia, vera isola plurale! "Benvenuti nel territorio del Nero d'Avola"
Autostrade
Agrigento ... la valle dei templi: qui sotto il tempio della Concordia (430 a.C.)
Opere incompiute: Porto Empedocle ... strada statale 115 Sud-Occidentale sicula ... quater
Lungo il litorale di Mazara del Vallo
21 ottobre 2012:
da Sciacca a Marsala
A spasso per l'elegante centro di Marsala
22 ottobre 2012:
da Marsala a Erice passando per Trapani
Qui sotto il lungomare di Marsala. Poi attraverso le saline di Trapani.
... l'incredibile incontro con Rolph, ...sapeva tutto, ma proprio tutto, di Ortlieb, SON, B&M, Edelux, E-Werk, Brooks, KTM, ... subito un vero "amico" !!!!
Qui inizia la "scalata" verso la splendida Erice.
... e per finire ... pernottamento presso il convento delle Carmelitane ... (che per sicurezza mi hanno fatto mettere la bici nella cappella ... eh eh !!!)
23 ottobre 2012:
da Erice a Monreale: SS186 interrotta per "caduta massi"
Pensavo che oggi, scendendo da Erice e passando prima per Castellamare e poi per Partinico, il percorso fosse poco
più che una passeggiata fino a Monreale ... e invece ... E invece all'altezza di Partinico, dove si lascia la SS113 per prendere la SS186, compare inaspettato un cartello alquanto indecifrabile da cui sembra che la strada da un certo punto in poi non sia più transitabile.
Chiedo .. ma nessuno sa niente (...)
Vado avanti comunque, il traffico è effettivamente nullo.
Arrivato in corrispondenza della deviazione per la SP-Montelepre la SS186 è senza ombra di dubbio chiusa a tutti gli effetti: il cartello dice "strada interrotta per caduta massi"
...che faccio, torno indietro di venti km??? ... ma non ci penso nemmeno.
Scavalco la barriera e proseguo ... pedalando per dieci km .... guardando per benino verso l'alto e stando attento ad ogni piccolo quasi impercettibile rumore.
Dieci km bellissimi nel silenzio e nella tranquillità più assoluti !!!
Chiedo .. ma nessuno sa niente (...)
Vado avanti comunque, il traffico è effettivamente nullo.
Arrivato in corrispondenza della deviazione per la SP-Montelepre la SS186 è senza ombra di dubbio chiusa a tutti gli effetti: il cartello dice "strada interrotta per caduta massi"
...che faccio, torno indietro di venti km??? ... ma non ci penso nemmeno.
Scavalco la barriera e proseguo ... pedalando per dieci km .... guardando per benino verso l'alto e stando attento ad ogni piccolo quasi impercettibile rumore.
Dieci km bellissimi nel silenzio e nella tranquillità più assoluti !!!
L' arrivo a tarda sera a Monreale
24-25 ottobre 2012:
da Monreale a Cefalù
Prima di lasciare Monreale visito il Duomo e l’annesso splendido chiostro del convento benedettino (XII sec.).
Non meno complicato uscire da Palermo lungo la SS113 Settentrionale Sicula passando per i “difficili” centri abitati di Ficarazzi, Bagheria, Casteldaccia.
La statale 113 è veramente molto trafficata. Qualche km di tranquillità solo all’altezza di Termini Imerese dove è possibile seguire la costa passando per la zona industriale che, forse anche per la chiusura dello stabilimento Fiat, si presenta praticamente deserta.
Segue qualche bel panorama, … sempre purtroppo funestato dal solito degrado e da tratti di costa letteralmente impossibili da raggiungere per la presenza di km e km di case e relative pertinenze affiancate l’una all’altra, tutte rigorosamente disabitate e ben chiuse da cancellate d’ogni tipo.
L’arrivo e la vista di Cefalù mi ripagano, parzialmente, di una giornata sinceramente difficile.
... un momento di autentico "smarrimento" !!!
26 ottobre 2012:
da Cefalù a Palermo (il ritorno a Palermo)
Come da programma, oggi si rientra a Palermo.
A differenza dell’andata, a tratti, mi addentro un po’ di
più seguendo alcune “varianti” lungo il litorale.
Trabia, in particolare, è un cordone continuo di case, abusive penso, case letteralmente costruite sulla spiaggia.
Case vuote, abbandonate, disabitate, probabilmente molte di esse sono “case sequestrate”.
Seconde, terze case … molte semplicemente orribili.
Case vuote, abbandonate, disabitate, probabilmente molte di esse sono “case sequestrate”.
Seconde, terze case … molte semplicemente orribili.
Non sfugge a questa mia perversa visione il Castello di Trabia,
già Tonnara di Trabia, che oggi, alquanto pomposamente, viene proposto per
celebrare eventi ed in particolare matrimoni.
Proseguendo a tratti si vede il mare … di mezzo ci corre
pure la ferrovia ed è sempre molto difficile
raggiungere la spiaggia.
All’altezza di Termini Imerese, come già fatto all’andata,
percorro la strada litoranea … che poi coincide con l’area industriale
semiabbandonata di tutta quella zona.
Gli unici cartelli indicano a chiare lettere “Divieto di
balneazione”.
Sono km e km tutti così: scarichi a mare e cumuli di rifiuti
ovunque.
A Termini Imerese, splendidamente posizionata su uno sperone
di roccia sul mare, non ci si può bagnare!!
La strada fino a Palermo continua più o meno così, a tratti
peggio.
Sul lungomare diventano sempre più frequenti i cartelli con
su scritto “Divieto di balneazione”.
Nella parte nord del litorale palermitano, nell’area
portuale turistica, fanno sfoggio di se belle barche d’ogni tipo, barche per
“ricchi”, forse.
Dopo qualche giretto per la città mi dirigo verso la Domus
Carmelitana Siculorum, casa di accoglienza gestita dai Carmelitani ben
posizionata nel cuore del chiassoso ed alquanto pittoresco quartiere di Ballarò.
La struttura, come quella di Erice, fa parte di un
pregevolissimo piano di recupero gestito direttamente dai Carmelitani.
Non so bene chi siano questi Carmelitani, però complimenti
signori Carmelitani, avete tutto il mio sostegno e appoggio (morale) !!
Più tardi mi incontro con Giuseppe e dopo una pizza in uno dei numerosissimi locali della zona, ci incamminiamo, con tanto di bici, per le strade cittadine per quella che più che una e vera e propria “notturna” sarà, per meglio inquadrarla nel suo più giusto rigore lessicale e contestuale, una più semplice ma non di meno divertentissima ed interessantissima, “scorribanda serale”.
Più tardi mi incontro con Giuseppe e dopo una pizza in uno dei numerosissimi locali della zona, ci incamminiamo, con tanto di bici, per le strade cittadine per quella che più che una e vera e propria “notturna” sarà, per meglio inquadrarla nel suo più giusto rigore lessicale e contestuale, una più semplice ma non di meno divertentissima ed interessantissima, “scorribanda serale”.
Fino alla mezzanotte le strade di Palermo sono
trafficatissime, fervono ovunque le attività e gli ultimi comizi per le
elezioni del Consiglio Regionale.
Sulle facciate dei teatri storici, Politeama e Massimo,
fanno mostra di sé striscioni di protesta per il tagli … i troppi tagli alle spese introdotti dall’attuale esecutivo.
Tutti i locali pubblici brulicano di giovani e meno giovani
che anche qui, come purtroppo ormai un po' dappertutto “bevono” … qualche volta anche
un po’ troppo. In uno di questi incontriamo un certo … boh, non mi sembra
che abbia detto il suo nome. Mi dice di essere di Palermo, fino a ieri faceva l’avvocato …
ma, per vari motivi, ha deciso di liberarsi di tutti i suoi beni terreni qui in
Italia per trasferirsi in Brasile. Mi lascia anche un suo biglietto da visita,
l’intestazione dice: “Residencial Don Corleone-Porto Seguro-Bahia-Brasil”.
Puzza però di alcool, e la conversazione, molto
sinceramente, non mi entusiasma.
La mezzanotte, l’una … le due arrivano rapidamente.
Con Giuseppe provo ad abbozzare qualche piccolo programma
per il nuovo giorno che ormai è già iniziato.
27 ottobre 2012: nei dintorni di Palermo: Santa Rosalia e Mondello
Breve giro circolare partendo da Palermo e salendo prima
verso il santuario dedicato a Santa Rosalia, patrona della città,
fantasticamente posizionato all’interno della riserva del Monte Pellegrino a
400 m.s.l.m., poi scendendo a Mondello … la parte elegante del litorale
palermitano, ritornando infine a Palermo seguendo la strada litoranea.
Bellissimo il bosco, soprattutto di eucalipti, che
accompagna buona parte di tutto il percorso.
Conclusione a base di un ottimo kebab e birra seduti all’aperto
nella strafrequentatissima e vivacissima zona della “champagneria”.
preparazione della bici per il ritorno e poi, grazie a Giuseppe, una magnifica "full immersion" palermitana !!
29 ottobre 2012, lunedì:
ancora in giro per Palermo e poi alle ore 20:40 il volo di ritorno
Palazzo Reale di Palermo (X-XI sec.), conosciuto come Palazzo dei Normanni, è oggi la sede dell'Assemblea regionale siciliana
Cappella Palatina (1132)
San Giovanni degli Eremiti (1132)
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